Oltre mille e 600 reperti archeologici salvati dai Carabinieri, il bilancio 2023

8 Maggio 2024
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Secondo il bilancio 2023 del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale dell’Aquila, sono stati salvati dal mercato nero circa 1.681 beni archeologici e paleontologici, insieme a innumerevoli beni antiquari di varia natura

L’AQUILA – Grandi soddisfazioni arrivano dal bilancio 2023 del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale dell’Aquila, con ben 1.681 reperti archeologici e paleontologici recuperati e 75 beni antiquari  archivistici e librari intercettati, a fronte di 21 indagati per ricettazione di opere d’arte, danni al paesaggio e scavi clandestini.

Salvati dal mercato nero, dunque, 144 beni di natura archeologica, dodici documenti archivistici risalenti ad un’epoca compresa tra il 1600 e il 1800 e due dipinti olio su tavola del ‘600.

I beni erano tutti stati trafugati da siti geolocalizzati in Abruzzo o Molise, le due regioni di competenza del Nucleo dell’Aquila, per un totale di 99 aree monitorate. 

Le operazioni, che hanno visto i Carabinieri impegnati in 54 perquisizioni di attività commerciali, mercatini, negozi di antiquariato e fiere, oltre a due controlli museali, hanno permesso la restituzione di una vasta gamma di reperti.

Particolarmente significative sono state le restituzioni del tabernacolo in pietra del XVI-XVII secolo, rubato dal Monastero della Beata Antonia, a L’Aquila e della campana di bronzo del 1864 a Santa Maria Assunta di Ripabottoni, a Campobasso. Degni di nota anche il sequestro del volume del 1662 dal titolo “Gesta Virtutes et miracula B. Ioannis a Capestrano”, precedentemente scomparso dalla Biblioteca del Convento Francescano di Artena; e la restituzione alla parrocchia di San Paolo Apostolo di Fiamignano di un’immacolata concezione.

In provincia di Teramo, a Basciano, sono state recuperate delle iscrizioni su pietra di età romana, mentre a Chieti i Carabinieri hanno intercettato monete d’argento di epoca Repubblicana e di età imperiale, alcune di epoca tardoantica e degli esemplari medioevali delle zecche dell’Italia centro-orientale. 

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