Il Pd dell’Aquila ha denunciato stamani in conferenza stampa la negligenza amministrativa che ha determinato la chiusura della Funivia del Gran Sasso, duro colpo per l’intero Centro turistico. I dem hanno inoltre annunciato la proposta di realizzazione di un nuovo impianto per la funivia
L’AQUILA – “Avevano promesso lo sviluppo e la valorizzazione del comprensorio del Gran Sasso; avevano annunciato la realizzazione di nuovi impianti, la riqualificazione dell’albergo di Campo Imperatore, la riperimetrazione di Sic e Zps: promesse tradite. A sette anni dall’insediamento, il fallimento di Biondi e dei suoi assessori è sotto gli occhi di tutti: vincoli ancor più stringenti, strutture abbandonate e funivia ferma dal 1° maggio, con il Centro turistico del Gran Sasso che, oramai, è in stato di dissesto”.
Si esprime in maniera durissima il segretario del Pd dell’Aquila Nello Avellani in merito alla negligenza nella manutenzione della Funivia del Gran Sasso da parte del Comune dell’Aquila e dell’intero comprensorio turistico, fino a determinare la chiusura obbligata dell’impianto da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (https://www.abruzzospeciale.it/2024/05/01/funivia-chiusa-per-cavi-pericolanti-il-comune-dellaquila-istituisce-le-navette/). Le dichiarazioni arrivano a margine della conferenza stampa di stamani convocata dal Pd nella sua sede di via Paganica, tenutasi alla presenza anche del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e dei consiglieri comunali Stefania Pezzopane e Stefano Palumbo.
Per continuare a fare luce sulla vicenda e su come la giunta Biondi abbia intenzione di affrontare tutti i problemi scaturiti dalla chiusura dell’impianto, ma anche per lanciare la proposta di realizzazione di un nuovo impianto per la funivia, è stato già richiesto un Consiglio comunale straordinario e una riunione dedicata della I Commissione Consiliare.
“I nostri consiglieri comunali hanno espresso, responsabilmente, voto favorevole sull’emendamento al rendiconto di bilancio presentato dal sindaco Biondi, per lo stanziamento di 4 milioni di euro per la sostituzione delle funi portanti della funivia, a valere sulle risorse accertate nella quota di avanzo di amministrazione (https://www.abruzzospeciale.it/2024/04/29/comune-dellaquila-rendiconto-2023-e-4-milioni-per-i-cavi-del-gran-sasso/)”, continua Avellani.
E aggiunge: “Tuttavia, lo stanziamento non è assolutamente sufficiente. Per questo, chiediamo trasparenza sulla situazione del Centro turistico del Gran Sasso (Ctgs), sulle azioni che l’amministrazione intende mettere in campo per salvare l’azienda partecipata e, soprattutto, per dare risposta alle preoccupazioni dei lavoratori, e chiediamo un confronto aperto con la città, con gli operatori del Gran Sasso, con gli imprenditori della montagna e con gli appassionati per immaginare un progetto di rilancio del comprensorio che, a nostro parere, può e deve passare da una riflessione approfondita, e informata, sulla ipotesi di sostituzione della funivia con un impianto più efficace ed efficiente”.
Secondo i dem aquilani, il futuro della funivia e dell’intero Ctgs deve essere concertato insieme all’intera comunità del territorio, che da decenni vive e si sviluppa intorno ad esso. “Per discutere di questa ipotesi, il Pd convocherà nei prossimi giorni una grande assemblea aperta così che si possa arrivare a formulare una proposta seria e concreta”, si legge in una nota.
“Quali saranno le conseguenze della chiusura della funivia sulla società Centro turistico del Gran Sasso? Vogliamo avere a riguardo risposte precise e per questo, insieme a tutti i consiglieri di opposizione, ho richiesto la convocazione nel più breve tempo possibile della prima commissione – dichiara il consigliere comunale Palumbo, e sottolinea – Una cosa è certa e spero ormai chiara a tutti: la mancanza di visione e programmazione dell’amministrazione Biondi rischia di cancellare irreparabilmente ogni prospettiva di sviluppo per il comprensorio del Gran Sasso”.
Anche l’onorevole Pezzopane si pronuncia in maniera critica: “Nel 2017 Biondi annunciava miracoli per il Gran Sasso e parlava di emergenza montagna. Dopo 7 anni, anche ciò che era aperto e funzionante ora è chiuso sebbene il centrosinistra abbia garantito centinaia di milioni con i fondi Restart del 4%, con il Pnrr e con il fondo complementare sisma. Ma l’emergenza Gran Sasso era solo una boutade elettorale, subito dopo è stata dimenticata sovrastata dall’emergenza palchi milionari per gli eventi estivi e dallo ‘sbiancamento delle piazze storiche’. Un pesante fallimento societario, poiché il Ctgs ha già due annualità in deficit ed il 2024, nelle previsioni, sarà ancora peggio, ma anche politico”.
Sebbene la proposta di stanziamento di 4 milioni per il rifacimento dei cavi della Funivia del Gran Sasso sia stata votata all’unanimità il 29 aprile, in occasione della seduta del Consiglio comunale, Pezzopane specifica: “abbiamo in ogni luogo evidenziato la necessità di un vero confronto pubblico e di un progetto di più ampio respiro che non si limiti a sostituire le funi, ma ragioni sulla prospettiva di un turismo per tutto l’anno. Su richiesta delle opposizioni si è tenuta già una conferenza dei capigruppo con le organizzazioni sindacali per affrontare la grave situazione dei lavoratori che tra sostituzione funi e revisione rischiano un blocco molto lungo. Abbiamo ora chiesto la riunione della prima commissione ed un consiglio comunale aperto e straordinario”.
Lapidario anche Pietrucci: “La destra ha fallito – e continua il consigliere regionale – la Giunta comunale e la Giunta regionale non sono stati in grado di mettere in campo una strategia di sistema per il comprensorio del Gran Sasso, in una totale incapacità di elaborazione di una visione per il rilancio del territorio e della nostra montagna. Come centrosinistra, avevamo un’idea che era partita dal progetto Appennino Parco d’Europa e che, negli anni della nostra amministrazione in Comune e Regione, aveva portato agli investimenti sulla ciclabile dell’Aterno e sull’Altopiano delle Rocche, per il rifacimento di tutte le vie ferrate del Gran Sasso. Con tutti i soldi che sono disponibili, e non se ne erano mai visti tanti, la destra è stata in grado di ‘sfasciare’ la nostra montagna. La proposta del Pd punta al rilancio del comprensorio, attraverso la sostituzione di un impianto oramai obsoleto, vecchio di 40 anni, con una infrastruttura nuova, moderna, che possa contribuire a definire una vera strategia per il Gran Sasso”.