In una conferenza stampa, i rappresentanti sindacali hanno spiegato i dettagli della questione legale
PESCARA – Nella battaglia legale che ha coinvolto il settore dei trasporti in Abruzzo, una recente sentenza della Corte di Cassazione ha segnato un punto di svolta. Due lavoratori su sei hanno vinto il ricorso contro l’azienda di Trasporto unico abruzzese (Tua), stabilendo un precedente significativo per i diritti dei lavoratori nel settore autoferrotranviario.
La controversia ha origine nel 2015, quando le principali sigle sindacali, tra cui Cgil, Cisl, Uil e Faisa, hanno firmato il contratto di secondo livello. Tuttavia, l’Ugl si è distinta per la sua opposizione, definendo il contratto “peggiorativo” sia in termini economici che normativi. In risposta, circa cinquanta lavoratori iscritti all’Ugl hanno espresso il loro rifiuto all’applicazione del nuovo contratto, che sarebbe entrato in vigore dal 1 gennaio 2016.
La disputa si è trascinata fino al 29 settembre 2020, quando la sentenza di primo grado ha dato ragione ai lavoratori. Nonostante l’appello della Tua, la decisione è stata confermata nel gennaio 2022. Il 17 aprile 2024, la Corte suprema di Cassazione ha emesso il verdetto finale, dichiarando l’accordo del 2015 peggiorativo e quindi non applicabile ai lavoratori iscritti all’Ugl.
La Corte di Cassazione ha chiarito che i contratti collettivi aziendali sono applicabili a tutti i lavoratori dell’azienda, a meno che non aderiscano a un sindacato che esprime esplicito dissenso. Questa decisione ha riconosciuto la legittimità della posizione dell’Ugl e ha sottolineato l’importanza del consenso individuale nei contratti collettivi.
Secondo il segretario regionale Ugl Autoferro, Giuseppe Lupo, il contratto firmato dalle altre sigle sindacali ha comportato una perdita media di duemila euro annui per ogni lavoratore, oltre a turni di lavoro estenuanti. La sentenza è stata definita “storica” per le sue implicazioni sui diritti dei lavoratori e sulle pratiche contrattuali nel settore.
L’annuncio della vittoria è stato dato da Lupo nella sede dell’Ugl a Pescara, alla presenza di figure chiave come Armando Foschi e Fabrizio Mancini. Questo caso rappresenta un esempio emblematico di come la giustizia possa intervenire a favore dei lavoratori, ribadendo il valore del dialogo sindacale e del rispetto dei diritti individuali.
La sentenza della Corte di Cassazione nel caso dei lavoratori della Tua è un segnale forte per il mondo del lavoro, dimostrando che la solidarietà e la perseveranza possono portare a risultati concreti nella lotta per i diritti dei lavoratori. Questo evento segna un passo avanti significativo per il sindacato Ugl e per tutti coloro che si battono per condizioni di lavoro più eque e trasparenti.