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PESCARA – Il Segretario Regionale dello SNALS Scuola, Carlo Frascari, non ammette mezze misure. Sulla scuola la rotta è chiara e segnata da tempo. La direzione dell’inclusione ha messo l’Italia al centro dell’ammirazione mondiale da tempo e questo non va scalfito.
“LA MEMORIA DELLA SCUOLA NON VA PERSA“, comincia con decisione il segretario regionale dello Snals Abruzzo.
In un paese in cui la scuola spesso diventa terreno di esperimenti governativi, accumulando un record mondiale di riforme e aggiustamenti superficiali, è fondamentale fermarsi a riflettere.
Non rivolgo questo richiamo a coloro che, come noi, seguono da decenni le vicende dell’istruzione, ma a quanti (troppi) improvvisamente si trasformano in pedagogisti, docenti o conoscitori di un sistema complesso come quello scolastico. Sorprendentemente, persino alte cariche delle forze armate si sono recentemente espresse con ricette balorde sull’inclusione.
Ricordiamo a tutti costoro”, prosegue Frascari, “che l’Italia ha introdotto nel proprio sistema scolastico una delle leggi più innovative dal punto di vista sociale e democratico: la *Legge 517 del 1977*, che ha abolito le classi differenziali riservate agli alunni diversamente abili (all’epoca definiti “handicappati”). Questa legge, invidiata da tutto il mondo, ha attraversato un lungo percorso di applicazione e accettazione, non privo di sfide, ma alla fine è diventata parte integrante del nostro DNA scolastico.
Oggi”, conclude Frascari, “centinaia di migliaia di alunni disabili frequentano le nostre classi, insieme ai docenti di sostegno e a tutti gli altri insegnanti. Questo costituisce un esempio di inclusione, talvolta imperfetto ma di grande valore sociale. Non dobbiamo mai dimenticarlo”.