Ricostruzione, progetti di cui ancora non partono i lavori, una sentenza del Tar che rischia di posticipare di quattro anni i lavori al teatro comunale: tutto nell’attacco di Corona
TERAMO – In occasione della presentazione della novità della Teramo Ambiente sulla tariffa puntuale, il consigliere di opposizione al comune di Teramo Luca Corona coglie l’occasione per ribadire quelle che secondo lui sono alcune criticità dell’operato dell’amministrazione. «Puntuali per natura», scrive Corona ironizzando sullo spot utilizzato dal sindaco D’Alberto per promuovere la tariffa, «Gli impegni e le promesse non trovano riscontro rispetto allo stato dei fatti».
La ricostruzione pubblica è il primo punto su cui si sofferma Corona, «insieme alla stagnazione di progetti come la cittadella della ricostruzione o la gestione dello stadio o il canile comunale nonché l’adeguamento sismico delle scuole i cui indici di vulnerabilità sono rimasti appunto invariati. L’incredibile situazione del cantiere in Piazza Garibaldi rappresenta una ulteriore conferma del disordine e delle incapacità amministrative nonché di una eclissi comunicativa a discapito dei cittadini che, a gran voce, chiedono risposte e tempi di consegna».
E c’è poi la sentenza del TAR che ha accolto il ricorso dell’attività commerciale che insiste all’interno della struttura del teatro comunale, che è stato chiuso per avviare il cantiere PNRR. «Oggi le prime notizie che giungono sulla sentenza del TAR, sentenza che coinvolge in maniera diretta anche il progetto sul nuovo teatro comunale, ci presentano nuovamente una gestione politico-amministrativa comunale che sconcerta. Il teatro è chiuso. I lavori, molto probabilmente, subiranno un ritardo gravoso. Essendo il progetto del nuovo teatro comunale legato ai fondi del Pnrr mi auguro che non si incorra nel rischio di un definanziamento del progetto stesso. Dopo sei anni di amministrazione D’Alberto è ridicolo sentir parlare sempre al futuro. Avremmo già dovuto vedere, nel presente, questi importanti cambiamenti promessi e ripromessi nel primo e nel secondo mandato. E invece siamo di nuovo, nel qui e ora, di fronte ad un cantiere incerto e ad un probabile risarcimento da sborsare».