La Regione avvia un piano di potenziamento della diagnostica per immagini. All’ospedale di Pescara introduzione della medicina d’urgenza e nuovi posti di lungodegenza
PESCARA – Pescara e Chieti si preparano a ricevere un significativo impulso nel settore sanitario grazie alle nuove direttive regionali. L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, insieme ai dirigenti del Dipartimento Sanità e dell’Agenzia Sanitaria Regionale, ha delineato un piano di azioni volte a migliorare l’efficienza dei servizi ospedalieri e a combattere le lunghe liste di attesa che affliggono il sistema.
Durante gli incontri con i direttori generali delle Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schael, e di Pescara, Vero Michitelli, sono state discusse strategie per il potenziamento della diagnostica per immagini, con particolare attenzione alle tecnologie più avanzate come TAC, RMN e PET. L’assessore Verì ha sottolineato l’importanza di estendere l’orario di funzionamento di tali servizi, proponendo un’apertura dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 22:00, per garantire una maggiore disponibilità e ridurre i tempi di attesa.
In aggiunta, il pronto soccorso dell’ospedale di Pescara vedrà l’introduzione della medicina d’urgenza e, nei giorni successivi, l’attivazione di 20 posti di lungodegenza. “A breve – ha affermato l’assessore Verì – al pronto soccorso di Pescara sarà attivata la medicina d’urgenza così come è prevista, nei giorni a seguire, l’attivazione di 20 posti di lungodegenza. Ma la priorità numero uno resta la lotta contro le liste d’attesa- ha spiegato- e, al fine di migliorare la gestione delle risorse umane e strumentali relative alle prestazioni di diagnostica per immagini, soprattutto per le tecnologie pesanti, ho chiesto ad entrambi le direzioni strategiche delle Asl di estendere l’attività dal lunedì al sabato incluso, dalle ore 8.00 alle 22.00, preferibilmente concentrando i pazienti ricoverati nell’orario serale”.
L’assessore ha inoltre richiamato l’attenzione sulla delibera del maggio 2019, che stabilisce un equilibrio tra l’attività in libera professione e quella istituzionale, prevedendo il blocco delle attività libero professionali in caso di superamento dei tempi di attesa massimi. “In linea con quanto previsto da una delibera del maggio 2019, – ha ricordato l’assessore- non deve esserci un superamento del rapporto tra l’attività in libera professione e quella istituzionale sulle prestazioni erogate. In caso di eventuale sforamento dei tempi di attesa massimi già individuati dalla Regione, – ha aggiunto Nicoletta Verì – si attua il blocco delle attività libero professionali, fatta salva l’esecuzione delle prestazioni già prenotate”.
Per tutelare ulteriormente i pazienti, sono stati definiti “Percorsi di tutela”, ovvero vie alternative di accesso alle prestazioni specialistiche, assicurando così la continuità delle cure nel rispetto dei tempi normativi.