Carenza di medici nell’Alto Vastese, una task force della Asl alla ricerca di ambulatori per l’assistenza primaria

18 Aprile 2024
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L’attenzione è stata rivolta in particolare a Carunchio, Torrebruna, Palmoli e Dogliola, che accusano maggiormente il fenomeno

VASTO – La Asl è impegnata a cercare di tamponare il fenomeno della carenza di medici nei comuni dell’Alto Vastese, per questo una task force ha effettuato diversi sopralluoghi per cercare ambulatori da destinare all’assistenza primaria.

Il Direttore generale Thomas Schael e il Direttore sanitario Flavia Pirola hanno visionato dei locali utilizzati in precedenza da medici di medicina generale e delle strutture messe a disposizione dai Comuni dove viene svolta attività sanitaria di guardia medica. In particolare l’attenzione è stata rivolta ai paesi di Carunchio, Torrebruna, Palmoli e Dogliola, che in particolar modo accusano la carenza di medici. in questi centri la Asl intende infatti portare soluzioni organizzative nuove per garantire assistenza, nonostante sia difficile trovare professionisti disponibili a coprire gli ambulatori lasciati scoperti. In un primo confronto sul tema sono stati coinvolti anche i primi cittadini di Castiglione Messer Marino e Schiavi d’Abruzzo.

“In previsione dell’incontro con i Sindaci, fissato per la prossima settimana – chiarisce Schael – la Direzione strategica sta strutturando un progetto articolato, con più soluzioni, già condiviso con i medici presenti sul territorio che abbiamo incontrato nel corso di una riunione assai proficua.

Di diversa natura le azioni da mettere in campo: utilizzo di nuove tecnologie, da modulare tenendo conto delle specificità del contesto come età media della popolazione, patologie più diffuse e competenze digitali; impiego diffuso di ambulatori infermieristici; remunerazione extra dei medici di medicina generale già presenti in altri comuni che si rendano disponibili ad assistere utenti rimasti senza medico; coinvolgimento degli incaricati di guardia medica anche in orario diurno.

Il progetto completo – precisa Schael – sarà illustrato in anteprima agli amministratori locali, comprensibilmente preoccupati dal rischio di vuoto assistenziale che siamo decisi a contrastare con ogni mezzo. Ma una raccomandazione mi sento di fare ai cittadini il cui medico è andato in pensione: evitare nuove scelte che cadano su sanitari che operano sulla costa o nei grandi centri urbani, perché il nostro investimento sui territori rimasti scoperti è forte, e tutti potranno ricavare maggiore beneficio, anche in termini di assistenza a domicilio, da soluzioni che andiamo a mettere in atto sul posto”. 

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