La decisione è stata annunciata dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Santangelo, e dal Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Massimiliano Nardocci
L’AQUILA – In una svolta significativa per l’istruzione nelle aree montane, l’Ufficio Scolastico Regionale, guidato dal direttore Massimiliano Nardocci, e l’Assessorato Regionale all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica, rappresentato dall’assessore Roberto Santangelo, hanno annunciato che non ci sarà l’accorpamento delle classi per l’anno scolastico 2024-2025 nei comuni di Caramanico Terme e Castelvecchio Subequo.
“Possiamo annunciare che non ci sarà l’accorpamento delle classi per l’anno scolastico 2024-2025 nei due comuni montani – ha detto Santangelo – una deroga del tutto eccezionale che si lega strettamente alle politiche a tutela delle aree interne, soprattutto in virtù dei dati relativi alle iscrizioni alle scuole materne che lasciano intendere la necessità di adottare misure adeguate per contrastare lo spopolamento. L’Ufficio scolastico regionale e l’assessorato regionale all’Istruzione e all’Edilizia scolastica rinnovano quindi la collaborazione per rispondere alle esigenze delle famiglie del territorio”
Il partito Fratelli d’Italia e il governo Meloni hanno da tempo mostrato impegno nella tutela dei comuni delle aree interne. Di fronte alle critiche e alle richieste di modifica della normativa da parte del centrosinistra, i parlamentari abruzzesi di FdI, Etelwardo Sigismondi, Guido Liris e Guerino Testa, hanno sottolineato l’importanza dell’emendamento al decreto Caivano, introdotto a settembre, che consente deroghe al numero minimo di alunni per classe nei comuni montani, inclusa la Regione Abruzzo.
“Un provvedimento – evidenziano Sigismondi, Liris e Testa – sul quale il Partito democratico ha votato contro. Sarà proprio questa misura a permettere, per il prossimo anno scolastico 2024-2025, di superare il tema del dimensionamento delle classi che preoccupa famiglie e sindaci”.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha lodato l’operato del centrodestra, attribuendo il merito della decisione all’emendamento proposto dai parlamentari di FdI e alla collaborazione istituzionale a tutti i livelli. ‘La buona notizia annunciata dall’assessore Santangelo al termine dell’incontro con il Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Nardocci – ha commentato Marsilio – è stata resa possibile dal buon lavoro che in questi anni ha messo in campo il centrodestra. E’ grazie a un emendamento dei parlamentari abruzzesi di FdI al decreto Caivano che è stata introdotta la norma (contenuta nell’art 10 bis) che prevede la possibilità di deroga, nei comuni montani anche della Regione Abruzzo, al numero minimo di alunni per classe”.
Marsilio ha quindi criticato l’opposizione per le scelte fatte in passato sulla questione e per l’attacco rivolto al centrodestra nei giorni scorsi. “Applicando questa norma, contro la quale hanno votato all’epoca i parlamentari del Pd che si sono precipitati in questi giorni a speculare sulle spalle delle famiglie e dei bambini, l’assessore e il direttore hanno potuto dare una risposta positiva alle sollecitazioni dei sindaci e delle famiglie”, ha proseguito Marsilio.
“Un gioco di squadra condotto a tutti i livelli istituzionali che è la vera forza della coalizione di centrodestra alla quale i cittadini abruzzesi hanno da poco rinnovato la fiducia – ha detto ancora il Presidente della Regione -. Continueremo a lavorare con questo spirito, di attenzione concreta ai bisogni dei territori e di azione amministrativa e legislativa discreta, competente ed efficace. Le scenate in piazza le lasciamo volentieri alle opposizioni, che nei lunghi anni in cui hanno governato hanno costruito le regole che stanno mortificando le aree interne e di montagna, salvo ora stracciarsi le vesti in pubblico. Un grazie sentito ai nostri parlamentari e al neo-assessore all’Istruzione Santangelo, che non poteva iniziare meglio il suo mandato in una materia così delicata”.
La misura adottata rappresenta dunque un passo avanti per garantire l’accesso all’istruzione e contrastare lo spopolamento delle aree montane.