L’assessore Teresa Giammarino: “Siamo fiduciosi, con le economie ricavate, che si possa andare anche oltre, arrivando alla fine del mese”
CHIETI – Dopo l’esito di una gara d’appalto aggiudicata e dopo aver superato le difficoltà dovute al fatto che l’Ente è in dissesto finanziario, il 19 febbraio scorso, finalmente, gli alunni delle scuole comunali di Chieti sono riusciti a riavere il servizio mensa. Un servizio che rischiava comunque di non continuare fino alla chiusura dell’anno scolastico, costringendo quindi i bambini a tornare a casa per il pranzo proprio nei loro ultimi giorni di scuola.
Ora, finalmente, sembra essere giunta una buona notizia per scolari e famiglie: alcune economie interne del Comune permettono infatti di proseguire ufficialmente fino al 7 maggio con l’appalto temporaneo per la refezione scolastica, ed è già stato chiesto al settore finanziario del Comune una variazione di bilancio che dovrebbe consentire di continuare con il servizio fino alla fine del mese.
A darne notizia è l’assessore alla Pubblica istruzione, Teresa Giammarino, che precisa: “Il prolungamento rispetto ai tempi dell’appalto temporaneo reso possibile da un emendamento firmato dal presidente del Consiglio comunale Luigi Febo, avverrà a seguito di risparmi prodotti durante l’andamento del servizio, che hanno consentito un recupero di pasti che si tradurrà in una copertura ulteriore della refezione rispetto ai tempi previsti dall’attuale affidamento – spiega l’assessora – . Ma siamo determinati, oltre che fiduciosi, che si possa andare anche oltre, arrivando alla fine del mese di maggio e sollevando famiglie e bambini dal possibile disagio di tornare al pasto da casa a poche settimane dalla chiusura della scuola.
Con lo stesso spirito stiamo lavorando alla gara per l’affido in concessione del servizio per il prossimo anno. Al fine di ottimizzare tempi e procedure, opereremo in concessione con Aric, l’Agenzia regionale per la committenza, in modo da definire l’affidamento in tempo per la ripartenza del prossimo anno scolastico. Una modalità che abbiamo già provato con alcune delle gare relative ai fondi del PNRR e che torneremo a praticare, in modo da utilizzare questa possibilità a vantaggio della comunità e alla particolare utenza, alle quali vogliamo assicurare il servizio, nonostante le condizioni dell’Ente”.