Il Consigliere Regionale PD, incalza la Giunta di Carlo Masci sul tema del rispetto degli standard di sicurezza all’interno della struttura teatrale
PESCARA – Prosegue la polemica sulla chiusura del Teatro d’Annunzio per la stagione estiva 2024. Dopo uno studio sulla struttura teatrale, l’Amministrazione a guida Carlo Masci, si è vista costretta a chiudere il Teatro e a indicare l’Antistadio “Flacco” come sede temporanea degli spettacoli estivi che erano in programma.
Sulla questione, in conferenza stampa, è tornato il consigliere regionale PD, Antonio Blasioli che ha detto: “Il 20 marzo scorso, siamo stati noi a comunicare la chiusura del Teatro d’Annunzio mentre l’Amministrazione comunale aveva deciso di tenerlo nascosto alla città. Oggi, mano a mano che prendiamo gli atti scopriamo delle anomalie e chiediamo dei chiarimenti all’amministrazione Masci”.
Prosegue il Consigliere Regionale: “Una delle anomalie è relativa all’utilizzo del teatro. Dal 2020, quando l’amministrazione ne è venuta a conoscenza, ci sono state delle limitazioni messe nero su bianco dal certificato statico temporaneo, cioè l’utilizzo che si poteva fare del Teatro in quell’anno. I primi anni, con il distanziamento COVID, non li prendiamo in considerazione. Nel 2022 e nel 2023, però, scopriamo delle anomalie perché la capienza del Teatro doveva essere diminuita del 10%. Da un accesso agli atti fatto in Consiglio Regionale per il Festival Dannunziano, scopriamo che non c’è nessuna convenzione tra il Consiglio Regionale e il Comune di Pescara e tra il Consiglio Regionale e l’Ente Manifestazioni Pescarese e scopriamo anche che non c’è alcuna limitazione dell’utilizzo dei posti. Abbiamo anche delle foto che dimostrano quanto quella manifestazione avesse avuto il Teatro stracolmo di persone. La stessa cosa si è verificata con l’Associazione che si occupa dei Premi Flaiano. Nel 2022 e nel 2023 non risulta alcuna limitazione dell’uso del Teatro d’Annunzio”.
Conclude Blasioli: “Quindi, la sicurezza per queste manifestazione e per tante altre è stata rispettata? Questa è la domanda che poniamo all’Amministrazione Masci”.