«Stiamo parlando di un adempimento di legge e delle uniche occasioni di confronto con i Sindaci e i consiglieri sull’operato della Provincia», dichiara il consigliere provinciale
TERAMO – «Il presidente della Provincia è uomo di poche parole». Esordisce così in una nota il consigliere provinciale Lanfranco Cardinale, del gruppo consiliare La forze del territorio, riferendosi al presidente della provincia di Teramo Camillo D’Angelo. «Lo ha dimostrato anche stavolta, per la seconda volta, rinviando il Consiglio e l’Assemblea dei Sindaci con una frase stringata». La frase stringata a cui fa riferimento il consigliere, è quella con cui il presidente avrebbe liquidato le sedute previste per il 26 e 27 marzo: “Le sedute previste per i giorni 26 e 27 marzo e la seduta dell’Assemblea dei Sindaci del 26 marzo sono tutte rinviate a data da destinarsi”.
«Stiamo parlando di un adempimento di legge e delle uniche occasioni di confronto con i Sindaci e i consiglieri sull’operato della Provincia», continua Cardinale. «Certo, noi rappresentiamo la minoranza in Consiglio e non ci aspettiamo un dialogo costruttivo sulle scelte, anche se promesse in dichiarazioni e comunicati. Ma non sembra che vada meglio ai consiglieri delegati della maggioranza che non paiono particolarmente coinvolti nelle scelte e nella rappresentazione delle funzioni assegnate. Aspettiamo la data da destinarsi», conclude il consigliere.