La lettera a Schael reca la firma dei primi cittadini di Celenza Sul Trigno, Torrebruna, Carunchio, Palmoli, Tufillo e San Giovanni Lipioni
ALTO VASTESE – Urge un incontro con la Asl 2 per far fronte alla carenza di medici di base del territorio dell’Alto Vastese.
A sostenerlo, in una lettera indirizzata al direttore generale della ASL Thomas Schael, sono i sindaci di Celenza Sul Trigno, Torrebruna, Carunchio, Palmoli, Tufillo e San Giovanni Lipioni, i quali sostengono che sia giunto il momento di fare squadra per garantire che il medico di medicina generale, punto di riferimento di ogni cittadino e garante dell’universalità del Servizio Sanitario Nazionale, non scompaia dalle aree più disperse dell’Abruzzo.
La necessità è quella di trovare con urgenza urgentemente delle soluzioni efficaci che siano in grado di tutelare il diritto alla salute di centinaia di assistiti, tra cui anche persone affetti da patologie croniche che corrono il rischio di accusare più di altri la carenza di medici di famiglia.
“Fino ad oggi, nonostante la grave carenza di medici, si è riusciti a garantire la continuità dell’assistenza a tutti i cittadini con il supporto dei medici di medicina operanti nei comuni limitrofi, ma oggi con l’imminente pensionamento di altri due Medici la situazione diventerà semplicemente drammatica – sostengono i sindaci -. Le amministrazioni si trovano ad ascoltare le lamentele e le preoccupazioni rispetto al tema dei medici e dei pediatri di base, un disagio cui però non possono porre rimedio, non essendo i Comuni i responsabili della distribuzione o della scelta degli ambiti in cui mandare i medici, compito che è invece di competenza diretta della ASL.
Oggi vengono propagandate dallo stato e dalle Regioni soluzioni miracolistiche connesse con la paventata riorganizzazione della Medicina Territoriale, ma i tempi di attuazione dei provvedimenti di riforma della sanità territoriale che prevedono la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, tra l’altro non funzionali alle caratteristiche di questo territorio, non possono costituire una soluzione a breve termine. Sono, quindi, più che mai necessari provvedimenti contingenti”, concludono i primi cittadini.