I familiari non si arrendono alla tragedia e chiedono a gran voce di accertare la verità. L’appello al Ministro Nordio: «La tensione nel carcere è insostenibile»
TERAMO – La morte di Patrick, il giovane detenuto del carcere di Castrogno che si è tolto la vita nella sua cella nel giorno del suo compleanno, ha scosso la comunità. I familiari non si arrendono alla tragedia e chiedono a gran voce di accertare la verità: alcuni di loro infatti hanno riferito quanto sarebbe stato riportato da alcuni detenuti, che avrebbero sentito delle urla prima della scoperta del corpo. Per la sua famiglia il regime carcerario era incompatibile con le condizioni di salute del ragazzo.
Due denunce sono state presentata dal padre e dalla zia e la procura ha avviato le indagini, sequestrando i filmati delle videocamere e disponendo l’autopsia che si è tenuta questa mattina. Dall’esame autoptico, in virtù dei segni riscontrati sul corpo, è stata confermata la morte per asfissia da impiccamento. Nessun altro segno riconducibile a una dinamica diversa da quella del suicidio, secondo quanto dichiarato dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra.
Ieri è stato appeso lo striscione fuori dalle mura della struttura, in cui si chiedeva di garantire l’incolumità dei detenuti. L’onorevole Giulio Sottanelli proprio ieri è stato in visita all’interno della casa circondariale e ha annunciato la volontà di vederci chiaro sulla vicenda, oltre che di adire gli organi competenti affinché trapelino le responsabilità per la situazione di Castrogno: sovraffollamento dei detenuti e sotto organico degli agenti.
«Torniamo a chiedere un intervento immediato del Ministro Carlo Nordio. In caso contrario non escludiamo di mettere in campo ulteriori iniziative, nella consapevolezza che l’assenza di interventi risolutivi potrebbe portare a un aumento, già oggi insostenibile, dello stato di tensione all’interno del carcere», così il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e assessore al Sociale, Ilaria De Sanctis intervento sul suicidio in carcere di Patrick Guarnieri. «Nell’esprimere la vicinanza di tutta l’amministrazione alla famiglia del giovane Patrick – dicono i due amministratori – dobbiamo purtroppo constatare come nonostante le numerose richieste di intervento rivolte al Ministro Nordio nulla sia stato fatto, ad oggi, per garantire i diritti dei detenuti e della polizia penitenziaria, con il risultato che la situazione all’interno del carcere è ormai esplosiva».