La donna si è accorta di essere filmata scaricando la posta elettronica dell’ufficio e rinvenendo in seguito la videocamera in un angolo della toilette
CHIETI – Un impiegato di 59 anni è stato accusato di interferenze illecite nella vita privata. L’uomo aveva piazzato una microcamera nel bagno delle donne per spiare una collega, ma è stato smascherato e citato in giudizio dal sostituto procuratore della repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani.
La donna si è accorta di essere stata filmata per caso, scaricando la posta elettronica dell’ufficio: da una cartella immagini sono saltate fuori le foto che la ritraevano in pose intime nel bagno adiacente alla sua stanza. A quel punto è andata a ispezionare il bagno, trovando una mini telecamera nascosta in un involucro di polistirolo nero all’angolo opposto rispetto al water, collocato su dei vasi vuoti: la donna ha quindi fotografato e fatto una breve ripresa sulla scoperta, denunciando tutto alla responsabile dell’ufficio e, in un secondo momento, alla polizia.
L’impiegato responsabile di avere piazzato la microcamera era stato individuato quasi subito, perché la donna, fotografando l’involucro che la conteneva, aveva azionato un ‘alert’ che si è attivato sul cellulare dell’uomo, prontamente intervenuto a rimuovere il dispositivo.
Quest’ultimo e le relative immagini registrate sono state trovate dagli investigatori nel corso di una successiva perquisizione domiciliare.