Il direttore generale della Asl di Teramo risponde alle dichiarazioni dei sindacati spiegando di aver provveduto alla creazione di equipaggi infermieristici, cosiddetti India, previsti inoltre in tutta Italia
TERAMO – La Fp Cgil e la Cgil Teramo hanno sollevato la polemica in merito alle novità che interesseranno il 118 a partire dal mese di aprile. In virtù della carenza di medici, infatti, sulle ambulanze sarà presente il solo personale infermieristico. «Siamo fermamente convinti che tale condizione si sarebbe potuta evitare, con il porre in essere di una programmazione aziendale atta a sopperire, per tempo, alla criticità che si andava delineando», dichiarano i sindacati. Tanto da annunciare «che al verificarsi di dette condizioni porranno in essere le azioni necessarie, sia giuridiche che sindacali, a tutela della popolazione e dei dipendenti».
«Nessuna “apprensione”, nessuna “angosciosa previsione” per la situazione del soccorso sul territorio». È così che risponde il direttore generale Maurizio Di Giosia. «La grave carenza di medici è un problema nazionale che deriva da una mancata programmazione trentennale e la Asl di Teramo ha affrontato il problema per tempo. Alcune soluzioni sono state già adottate e altre sono in corso di adozione. Al momento stiamo verificando la possibilità di affidamenti all’esterno, come avviene in altre realtà del Nord».
«Ma una cosa è certa», continua Di Giosia, «i cittadini teramani non corrono alcun pericolo e il 118 continuerà a svolgere la sua attività di primo intervento sanitario sul territorio in maniera efficace e sicura. La creazione di equipaggi infermieristici (cosiddetti India) riguarda tutta l’Italia. Un esempio per tutti: a Roma e provincia, per un totale di 6 milioni di abitanti, se prima c’erano 40 ambulanze medicalizzate, ora ce ne sono solo 8, le altre sono India. L’invito, di nuovo, è a non diffondere allarmi infondati che disorientano la popolazione generando insicurezza e, in questo caso si, apprensione senza motivo».