Il Sindaco Pierluigi Biondi: ” La cultura è un elemento fondante, è recupero dell’identità e proiezione nel futuro. Vi garantiamo che saremo all’altezza del compito che ci assegnate… viva l’Italia”
ROMA – È L’Aquila la Capitale italiana della Cultura 2026. Ad aprire la busta contenente il nome della città scelta dalla Giuria di esperti presieduta da Davide Maria Desario, è stato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha letto le motivazioni della decisione. In sala, insieme ai sindaci delle altre città finaliste, il sindaco Pierluigi Biondi, insieme al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, che hanno manifestato sostegno alla candidatura aquilana supportata anche dagli Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere 2009 e dei territori colpiti dal sisma del 2016.
“L’Aquila si avvia a celebrare i 15 anni del terremoto. Un evento che ci ha colpito non solo come istituzioni, ma come cittadini. Essere capitale italiana della cultura non è un risarcimento ma rappresenta un elemento attorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostra comunità – ha detto il Pierluigi Biondi, visibilmente emozionato per il prestigioso riconoscimento -. La cultura è un elemento fondante, è recupero dell’identità e proiezione nel futuro- ha aggiunto – Le altre città finaliste saranno parte di questo percorso. Vi garantiamo che saremo all’altezza del compito che ci assegnate… viva l’Italia”.
Alla città vincitrice viene assegnato un contributo di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura. Un finanziamento che permetterà di tradurre le idee in azioni concrete.
Il dossier “L’Aquila città multiverso”, illustrato nel corso dell’audizione del 4 marzo scorso dal sindaco Biondi, dal direttore della candidatura, Alessandro Crociata, dal coordinatore scientifico del dossier, Pierluigi Sacco, e dal direttore regionale dei Musei d’Abruzzo, Federica Zalabra, ha dunque convinto la commissione esaminatrice.
Salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale sono i quattro cardini del documento che si sviluppa su cinque assi portanti per la sua declinazione e realizzazione: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità.
“Sono estremamente felice e orgoglioso per un riconoscimento in cui abbiamo fortemente creduto, frutto di un viaggio iniziato nel 2021 – commenta il Sindaco Pierluigi Biondi -. Anche all’epoca, in piena pandemia, giungemmo alla finale per l’assegnazione del titolo di Capitale della cultura 2022, poi conferito all’isola di Procida. Non ci siamo perduti d’animo e da quel risultato abbiamo preso spunto per immaginare e mettere a punto una nuova proposta che fosse ancor più valida, convincente e affascinante proprio come il territorio dell’Aquila e quello delle aree interne non solo dell’Abruzzo e del Centro Italia ma dell’intero Paese”.
“La questione delle aree interne rappresenta la sfida del domani dell’Italia unitamente al problema dell’inverno demografico. Questa vittoria certifica il valore che queste ampie porzioni della nostra Penisola rappresentano in una più ampia ottica di unità e coesione nazionale: città, borghi, paesi in cui sono concentrate straordinarie peculiarità e capacità in grado di dialogare con le realtà metropolitane e costiere, superando antistoriche logiche campanilistiche e distanze orografiche che anche grazie alla cultura possono essere ricucite”.
“L’Aquila si appresta a vivere il suo quindicesimo anniversario dal sisma: come ho detto nel corso dell’audizione il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura non può essere un risarcimento per quanto accaduto perché non può esserci risarcimento per ciò che il nostro popolo ha sofferto, ma rappresenta un elemento con cui ricostruire il tessuto sociale le nostre comunità” ha aggiunto Biondi.
“È stata certificata, inoltre, la validità e la concretezza del dossier proposto, per il quale ringrazio quanti hanno contribuito con idee e proposte alla sua redazione, ma anche la serietà, la concretezza e la visione prospettica di un’amministrazione che ha sempre creduto nel valore sociale, etico e intellettuale, ancor prima che economico, degli investimenti in ambito culturale che nel corso di questi anni hanno raggiunto una quota pari a circa 25 milioni di euro. Per gli aquilani la cultura è sempre stata, soprattutto di fronte a grandi difficoltà come il sisma o la pandemia, un elemento determinante di riscatto e coesione sociale. È un successo che condivido con quanti hanno sostenuto la nostra sfida e verso i quali non posso che esprimere profonda gratitudine: Regione Abruzzo, Comune di Rieti, Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere 2009 e dei territori colpiti dal sisma 2016. Tutte le nove città candidate insieme all’Aquila saranno parte integrante di questo percorso: saranno nostre alleate per costruire una rete di connessioni tra i territori. Ci sono molti progetti da realizzare, tanto da fare ma sono certo che saremo all’altezza di questo importante e prestigioso riconoscimento”.
Alla cerimonia, che si è tenuta a Roma nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, erano presenti i rappresentanti di tutte le altre città finaliste: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).