L’Abruzzo conferma Marsilio, mandato Bis per il Presidente. Meloni: “Grande orgoglio”

11 Marzo 2024
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Cresce Forza Italia che raggiunge il 13,44%, mentre la Lega si ferma al 7,56%. Primo partito si conferma Fratelli d’Italia al 24,10%

PESCARA – Gli abruzzesi hanno scelto Marsilio. Lo hanno scelto per la seconda volta e mai era successo nella storia della Regione che un Presidente venisse riconfermato. Marco Marsilio porta a casa un risultato importante, che premia l’operato della sua Giunta, ma anche quello del Governo Meloni. Lo spoglio delle schede nelle 1.634 sezioni si è concluso questa mattina poco dopo le 9,30. Il risultato definitivo è per il Presidente Marco Marsilio al 53,50% delle preferenze, mentre Luciano D’Amico resta fermo al 46,50%.

“Marco Marsilio è il primo Presidente nella storia dell’Abruzzo ad essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato – scrive sui social la premier e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni -. Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all’Italia il posto che meritano. Grazie!”.

Nel centrodestra si conferma primo partito Fratelli d’Italia con il 24,10%, seguito dall’importante risultato di Forza Italia al 13,44%. La Lega di Salvini al 7,56%, mentre la lista Marsilio Presidente porta a casa un buon 5,72%. Noi Moderati al 2,68% e Unione di Centro – Democrazia Cristiana all’1,17%.

“Con la nostra vittoria in Abruzzo vince la buona politica, la politica dell’ascolto che sa essere vicina alle istanze dei cittadini – commenta il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano -. È la vittoria della politica del fare, che in questi anni ha reso la nostra Regione attrattiva e competitiva, contro la politica da laboratorio che si esaurisce in un soffio nell’arco della campagna elettorale. Congratulazioni a Marco Marsilio per la sua riconferma, in questi anni ha fatto bene e fermare il treno in corsa sarebbe stato un errore clamoroso. Il voto in Abruzzo premia il centrodestra e rafforza il Governo grazie al contributo decisivo di Forza Italia, che si attesta come secondo partito della coalizione, con oltre il 13% dei consensi: un partito solido, molto amato dalla gente, che torna a essere la Forza Italia di un tempo, perno di tutto il centrodestra. Non solo non è svanito il sogno del presidente Silvio Berlusconi, addirittura il suo partito torna a essere forte e consistente: per me che sono la guida di Fi, qui in Abruzzo, è una grande soddisfazione”.

Nel centrosinistra debacle del campo largo in appoggio di Luciano D’Amico, con il Partito Democratico al 20,29%, Abruzzo Insieme al 7,66%, Movimento 5 Stelle al 7,01%, Azione e Socialisti al 4,%, Alleanza Verdi e Sinistra al 3,57%, Riformisti e Civici al 2,81%.

“Ho aspettato che si consolidassero i risultati – ha detto Luciano D’Amico commentando l’esito del voto -. Un’ora fa ho chiamato Marsilio. Mi sono congratulato con lui. Il risultato è stato chiarissimo. Gli ho augurato buon lavoro assicurando che faremo un’opposizione che possa essere d’aiuto per realizzare progetti e programmi”.

Una sconfitta che gli attori del campo largo, dopo i risultati della Sardegna, non si aspettavano. “Le elezioni abruzzesi dimostrano in primo luogo quanto sia sbagliato parlare di ‘vento che cambia’ a livello nazionale per un’elezione vinta in Sardegna per 1.600 voti, grazie al voto disgiunto nel centro destra – ha commentato il leader di Azione Carlo Calenda -. Purtroppo sappiamo che questa è una tentazione irresistibile per politici e media. Tralascio ogni commento relativo ai fantomatici campi larghi – prosegue – che non esistevano prima e non sarebbero esistiti neppure nel caso di una vittoria in Abruzzo. Ogni elezione regionale fa storia a sé ed è influenzata da dinamiche locali”.

Un dato significativo, che ormai si conferma ad ogni tornata elettorale, è quello della scarsa affluenza alle urne. “L’affluenza bassa delle regionali – vicina ad un elettore su due – premia il voto organizzato – ha continuato Calenda -. Il voto di opinione continua a rimanere ai margini di questo tipo di elezione”.

Secondo Daniela Santanché “Il campo largo si è già ristretto. Tante sigle poche voti. Le ammucchiate non eccitano gli elettori che scelgono le idee e il fare – scrive sui social il Ministro del Turismo -. A sinistra invece sanno solo sbrodolarsi e parlare senza rendersi conto che le troppe parole stancano e creano un muro tra loro e i cittadini. Che sono più intelligenti di quanto loro credano e sperino”.

E nel centrodestra, superata brillantemente la prova in Abruzzo, già si pensa alle europee. “Forza Italia è una forza seria, credibile, affidabile, responsabile, che aggrega e aggregherà, determinante per la vittoria del centrodestra e ora l’obiettivo è superare il 10% alle elezioni europee – ha detto Antonio Tajani, vicepremier e segretario di FI -. Siamo un riferimento, gli italiani cercano una forza come la nostra e noi siamo qui pronti a lavorare”.

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