Elezioni regionali / La grande amarezza per la sconfitta in casa Pd

11 Marzo 2024
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Il peso dell’astensionismo sull’analisi della mancata vittoria. Alle 11 la conferenza stampa di Luciano D’Amico

PESCARA – In attesa che lo sconfitto Luciano D’Amico affidi la sua amarezza e le valutazioni sull’esito del voto all’incontro con la stampa fissato per le ore 11 di questa mattina, spetta al segretario regionale del Pd, Daniele Marinelli, tracciare un primo bilancio amaro dell’avventura del campo largo e della mancata vittoria dell’ex rettore dell’Università di Teramo: “Abbiamo unito le forze della nostra coalizione sulla base delle priorità di questa regione. Resta il merito di aver costruito una coalizione credibile aggregata alla figura di Luciano D’Amico”.

Stefania Pezzopane, ex senatrice e consigliera comunale del Pd a l’Aquila, ammette che “lo scontro tra destra e centrosinistra era difficilissimo.  Comunque sia il centrosinistra è ripartito, con una grande unità e un campo larghissimo. È importante quello che abbiamo fatto, può essere un messaggio che mandiamo all’Italia”.  Sull’importanza, al netto del risultato delle urne, di aver costruito una coalizione larga anche l’ex candidato alle Regionali nella passata tornata elettorale, Giovanni Legnini. “All’inizio della campagna elettorale quella abruzzese sembrava una partita chiusa, senza alcuna possibilità di vittoria.  Si è verificata una spinta unitaria e molta generosità politica dimostrata sia dal Pd che dalle altre forze politiche. Sono prevalse le ragioni territoriali rispetto alle divisioni nazionali. La scelta del candidato presidente, una figura molto credibile, ha aiutato tale sforzo unitario. Ciò che è sicuro è che senza una coalizione larga come quella abruzzese non sarà semplice riaprire la sfida del governo del Paese”.

Ammette tutta la sua delusione l’ex sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, tra i candidati della lista “Abruzzo Insieme” al fianco di Luciano D’Amico: “Avevamo sognato una notte diversa”. A pesare sulla sconfitta, per Alessandrini, l’astensionismo, “maggiore rispetto a quello del 2019 ed era proprio quell’elettorato che il centrosinistra sperava di convincere”. Mentre il segretario del Pd, Nicola Maiale, confessa: “Ci aspettavamo sicuramente una affluenza più strutturata”. Nessun commento, a caldo da parte dei big del partito, a cominciare dall’ex presidente Luciano D’Alfonso, che in un post, qualche giorno fa, si era detto convinto della vittoria del centro-sinistra: “Luciano D’Amico è figlio del popolo, non ha mai indossato una maschera”.

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