La segretaria del Pd, Elly Schlein, e il Governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, in piazza per sostenere Luciano D’Amico
PESCARA – “Andiamo a vincere”. È un grido di battaglia quello che ha lanciato questa sera la segretaria del Partito democratico davanti alla folla riunita in Piazza Unione per il comizio del penultimo giorno della campagna elettorale del Pd in Abruzzo. “C’è un clima di fiducia sul fatto che si può vincere – ha detto la Schlein – Sono le ultime ore quelle che contano, i sondaggi non contano nulla, contano i voti. Luciano D’Amico mi piace perché non pensa di avere la verità in tasca. Il suo metodo è quello dell’ascolto, dell’approfondimento e dello studio. Ci vuole un’amministrazione in grado di accompagnare percorsi di condivisione con gli imprenditori e i comitati cittadini”.
La Schlein, prima di intervenire, ha incontrato alcuni comitati cittadini e non ha mancato di criticare l’operato del sindaco Carlo Masci, “che è riuscito a mettere d’accordo tutti sui suoi errori”. Ad accompagnare la leader dem, il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha ribadito che “se è unito il Pd, è più unito il centrosinistra e si può vincere anche in Abruzzo come in Sardegna”. Dure le critiche al governo Meloni: “Questo governo nazionale ha tagliato i fondi del Pnnr sulla Roma-Pescara e a una settimana dal voto, guarda caso, Meloni tira fuori dal cappello 720 milioni, ma non dice che quel cappello era comunque degli abruzzesi perché erano progetti Fondo Sviluppo e Coesione che sarebbero comunque arrivati al territorio. Quindi li sta rubando ad altri progetti, per noi è un furto mascherato” ha sottolineato la segretaria del Pd, intervenuta anche sulla questione del salario minimo: “Insieme agli altri leader dell’opposizione abbiamo deciso di rilanciare la nostra battaglia unitaria per un salario minimo in Italia. Siccome il governo con una forzatura ha deciso di svuotare la nostra proposta in Parlamento, lanceremo una raccolta firme. È il modo per rilanciare una battaglia che riguarda tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che sono poveri, anche se lavorano in Italia. Perché sotto i 9 euro è sfruttamento, non è lavoro”.
Toni polemici anche sulla presenza ieri dei ministri Tajani e Salvini al comizio della premier Giorgia Meloni: “Se dopo 5 anni di governo devi far venire una carrellata di ministri la domanda è: Caro Marsilio, cosa avete fatto? Sennò saresti a rendicontare quello che hai fatto, e invece avete fatto solo promesse a vuoto”. Quanto a Luciano D’Amico, presente sul palco, la Schlein ha sottolineato che si tratta di “una persona perbene, lo abbiamo scelto non per appartenenza, ma per competenza, e di certo non per obbedienza agli ordini di un partito da Roma e di Meloni. Marsilio in questi anni ha risposto più agli interessi di Meloni che degli abruzzesi”. Con lui e Bonaccini, la Schlein non ha mancato di battere le mani e canticchiare sulle note di Italodisco dei The Kolors, con cui gli organizzatori stavano intrattenendo il pubblico prima dell’inizio del comizio. Dopo la musica, solo politica e l’inizio del conto alla rovescia prima del voto di domenica