Il Mic boccia il taglio del Borsacchio ma per Febbo è solo un’interlocuzione aperta

6 Marzo 2024
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Botta e risposta tra l’opposizione e la giunta regionale dopo la nota del Ministero della Cultura, tra chi grida alla bocciatura e chi spiega che ci sono solo accorgimenti da portare a termine

ROSETO DEGLI ABRUZZI – Sembra trovare il no definitivo dal governo nazionale, il taglio della Riserva del Borsacchio deciso dalla Regione Abruzzo, portata da 1100 a 24 ettari. È il ministero della Cultura a bocciare la riperimetrazione. Nelle ultime ore sono stati innumerevoli i commenti soprattutto dall’opposizione. Una notizia che arriva a poche ore dal voto per il rinnovo del presidente e del consiglio regionale. Ma se per il centrosinistra si tratta di bocciatura, diverso è il commento del capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo che spiega che le interlocuzioni con il ministero sono aperte e non significa essere stati bocciati: «C’è la necessità di un vincolo paesaggistico a tutela degli indiscussi e pregevoli valori», ha dichiarato.

«Sono molto preoccupanti le osservazioni ministeriali che leggiamo in merito alla Riserva del Borsacchio, soprattutto sul rischio di cementificazione, che la Giunta uscente ha sempre voluto minimizzare o addirittura negare», ha dichiarato il candidato a presidente per la coalizione di centrosinistra Luciano D’Amico. «Quelle propinate a gran voce dal centrodestra, Marsilio in primis, sembrano proprio rassicurazioni fallaci che si smontano leggendo il documento del Ministero, che esplicita chiaramente come nei territori interessati dalla Riserva del Borsacchio non ci sarà alcuna tutela paesaggistica e si potrà cementificare in modo pressoché indisturbato».

«L’ufficio legislativo del Mic evidenzia tutti i vizi di una delibera sconcertante, per la riserva, per la tutela dell’ambiente, per tutto il territorio», dichiara l’onorevole Giulio Cesare Sottanelli. «Tutto quello che avevamo denunciato da subito. Una decisione calata dall’alto, senza alcuna relazione tecnico-scientifica, senza mai coinvolgere gli Enti locali. Per Marsilio si tratta di una stroncatura netta, a conferma di quanto poco il governatore uscente conosca l’Abruzzo e si interessi del territorio».

Rincara la dose anche il consigliere regionale del Pd Dino Pepe: «Siamo di fronte a una bocciatura eclatante, che certifica l’inadeguatezza del governo regionale a guida Marsilio. È una nota netta, senza possibilità di appello, che rafforza quanto avevamo già prontamente contestato l’indomani del voto: la riperimetrazione del Borsacchio è illegittima, come già avvenuto con il Parco Sirente-Velino, poiché manca ogni tipo di coinvolgimento dei territori, delle istituzioni locali e delle associazioni. Non sono bastate le quasi 30000 firme raccolte dai cittadini e dalle associazioni; non è bastata la richiesta dell’opposizione di rivedere il provvedimento e tornare alla perimetrazione originale della riserva; ora il presidente Marsilio non vorrà fare orecchie da mercante davanti a una nota ufficiale di un ministero guidato da esponenti della sua stessa maggioranza».

Si aggiunge poi il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli: «Questa bocciatura del Ministero della Cultura conferma la nostra preoccupazione riguardo alle politiche ambientali adottate dalla Regione Abruzzo, dimostrando inequivocabilmente che Marsilio non possiede la capacità di governare nel rispetto delle leggi e dell’ambiente». Anche Nicki Vendola, accompagnato dai dirigenti locali e dai candidati della lista Abruzzo Progressista e Solidale ha visitato l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano a Pineto: «L’Abruzzo migliore è questo», ha dichiarato, «quello della difesa dei parchi, del territorio in generale e di una idea di sviluppo moderna ed eco-compatibile che il candidato D’Amico interpreta al meglio con la sua coalizione di forze civiche e progressiste».

Passa all’attacco anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo, che tenta di ricordare come sono andate le cose quella notte nel corso del consiglio regionale. «Prima di lanciarsi in certe frettolose affermazioni il consigliere Pepe farebbe bene a spiegare come mai, nel corso della votazione sulla riperimetrazione del Borsacchio, ha cambiato il suo voto da contrario a astenuto e perché i suoi colleghi di partito avevano abbandonato l’Aula». Spiega poi il significato di quanto risposto dal ministero: «In attesa di una sua precisione a riguardo, voglio tranquillizzarlo perché non c’è stata nessuna bocciatura ma al momento ci troviamo di fronte a una interlocuzione aperta dal Ministero della Cultura – Beni Culturali con la Regione, come spesso avviene. A questo proposito è bene precisare che non si tratta di una iniziativa del Ministero dell’Ambiente. Quindi è del tutto evidente che tutte le illazioni e i falsi allarmi lanciati dalle cosiddette associazioni ambientaliste, seguite a ruota pappagallescamente da Pd e 5stelle, non hanno trovato nessun riscontro. Quanto evidenziato dal Ministero della Cultura è aderente a quello che ho sempre sostenuto: c’è la necessità di un vincolo paesaggistico a tutela degli indiscussi e pregevoli valori. Quindi si dovrà arrivare a una legge che applichi il vincolo su quell’area mentre resta ferma la valorizzazione naturalistica della sola zona interessata dalla nidificazione del fratino e della tartaruga caretta caretta e dalla vegetazione che colonizza le spiagge marine. Stia tranquillo il collega Pepe perché all’ordine del giorno del primo Consiglio regionale utile porteremo la norma per il vincolo paesaggistico così come avevamo ampiamente anticipato. La Riserva è e resterà di 24 ettari come originariamente era stata programmata».

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