Sindaco e assessore Zappalorto e Giannini: “Agiamo affinché le donne diventino pienamente titolari dei propri diritti, soprattutto quelli relativi a una parificazione economica nell’ambito lavorativo della libertà”
CHIETI – Grazie alla sinergia tra il Comune di Chieti e ANCI, l’8 marzo la fontana di piazza Valignani si illuminerà simbolicamente di giallo per rappresentare l’impegno dell’Amministrazione sulle tematiche di parità di genere e di promozione attività a tutela e promozione del ruolo della donna in tutti gli ambiti.
“Abbiamo risposto alla campagna lanciata dalla vicepresidente dell’ANCI Maria Terranova, che è anche delegata per le pari opportunità dell’associazione dei Comuni, in occasione del prossimo 8 marzo – così il sindaco Diego Ferrara e le assessore a Pari opportunità e Politiche sociali Chiara Zappalorto e Alberta Giannini – , è un modo per rimarcare la presenza sul tema, che il Comune ha sancito l’anno scorso con una delibera per l’attivazione di politiche sulla parità di genere e per l’assunzione del bilancio di genere, una scelta finalizzata ad adeguare gli standard della città e a sostenere una serie di azioni rivolte alle donne che sono fra i soggetti più svantaggiati, oggi anche a fronte delle conseguenze sociali dell’emergenza pandemica, vista pure la mancanza di una normativa regionale sulla parità salariale.
A parlare della necessità di strumenti per arrivare a questo fine, sono i dati: il tasso di occupazione femminile in Abruzzo, è pari al 46,4%, 3 punti sotto la media italiana del 2020 che è il 49%, questo a fronte di un tasso di occupazione maschile che è invece superiore a quello nazionale, pari al 68,7% (Italia, 2020, 67,2%) e Chieti non fa eccezione a riguardo.
Sul fronte della tutela e, dunque, contro la violenza di genere, siamo da anni operativi con una rete che ha non solo accolto, ma anche restituito una nuova vita sociale, affettiva e lavorativa alle donne vittime di violenza che hanno avuto forza e coraggio di denunciare. Agiamo affinché le donne diventino pienamente titolari dei propri diritti, soprattutto quelli relativi a una parificazione economica nell’ambito lavorativo della libertà e perché non debbano più temere di lavorare nel rispetto della legge ma, al contrario, avere il sostegno di tutta la comunità”.