Il Commissario Castelli replica ai senatori Pd: “Sul Pnrr nessun taglio ai fondi per il post-sisma”

5 Marzo 2024
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Il Commissario alla Ricostruzione, Guido Castelli, risponde Michele Fina e Alessandro Alfieri sulla possibile decurtazione di 250 milioni di euro

PESCARA – “Nessun taglio ai fondi sisma”. Così il Commissario straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, replica ai senatori del Pd, Alessandro Alfieri, responsabile Pnrr e riforme della segreteria nazionale del Partito democratico, e Michele Fina, tesoriere nazionale eletto in Abruzzo, che avevano lanciato l’allarme sul possibile taglio di 250 milioni di euro contenuto nel decreto n.19 del 2 marzo 2024, relativo alle nuove disposizioni per l’attuazione del Pnrr e alla revisione del piano complementare allegato. I due Democrat, a tal proposito, hanno presentato una interrogazione al ministro Raffale Fitto e al ministro Giancarlo Giorgetti per sapere, in particolare, a quanto ammonterebbero i tagli per l’Abruzzo.

Per Castelli “Il decreto legge non prevede alcun definanziamento dei fondi, ma una rimodulazione resasi necessaria proprio in virtù di una richiesta dei territori. È lo stesso Dl Pnrr che, tra l’altro, in maniera esplicita chiarisce che è in ogni caso esclusa la possibilità di disporre il definanziamento degli interventi, riferendosi proprio ai 1.780 milioni di euro per i due crateri sismici”.

Secondo il Commissario, l’intervento “va ricollegato al fatto che i traguardi di obiettivo intermedi e finali fissati nel 2021 per il Piano nazionale complementare Sisma e i relativi piani di spesa risultavano proibitive, per non dire irrealistiche. Come è noto, gli attori che operano nei crateri stanno già lavorando in una situazione di straordinarietà, connessa alla ricostruzione, impegnando costantemente amministratori e tecnici”.

La necessità di rimodulare le annualità di spesa del fondo Pnc Sisma sarebbe stata espressa direttamente dal territorio. Gli Enti beneficiari degli interventi e le imprese che hanno partecipato ai bandi Next Appennino avrebbero manifestato l’esigenza di avere più tempo e, in taluni casi, di sviluppare la spesa per le annualità 2027 e 2028.

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