Marsilio: “Ho voglia di godermi questa festa e vi chiedo di farmi sentire l’urlo dei lupi abruzzesi” e poi “Domenica l’unica sarda che esulterà sarà mia moglie”
PESCARA – In una piazza Salotto gremita e sotto una pioggia incessante, a chiudere l’evento è stata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Tutte le volte che vengo a Pescara piove. L’ultima volta, però, poi sono diventata Presidente del Consiglio. Quindi, tutto sommato, va bene così. Non potete immaginare quanto per me sia importante stare in piazza. In questo modo, girando per il mondo, recupero le energie”. Prosegue la Meloni: “Marco Marsilio, quando lo abbiamo candidato cinque anni fa per la presidenza dell’Abruzzo, vi confesso che io ero ricalcitrante. Fratelli d’Italia era un partito ancora piccolo e per me era un problema privarmi di una persona così capace, così competente come Marco. Però venne da me e mi disse: “Giorgia io voglio tornare a casa, voglio dare alla mia terra qualcosa per farla crescere” e alla fine mi ha convinto. D’altronde lui è tosto, è un abruzzese. Insieme abbiamo convinto il resto della coalizione con Matteo Salvini e con Silvio Berlusconi. Marco cinque anni fa ha fatto un’impresa, è stato il primo presidente di Regione di fratelli d’Italia. A me piacerebbe che oggi facesse un’altra impresa: essere il primo Presidente nella storia dell’Abruzzo ad essere confermato per un secondo mandato”.
Poi la Meloni aggiunge: “Non siamo venuti qua cinque anni fa a proporre soldi facili per tutti e a dire che avremmo fatto una versione abruzzese del reddito di cittadinanza. Qui in Abruzzo c’è voglia di dimostrare il valore di questa terra e di competere da pari con il resto d’Italia. Ci siamo messi a lavorare immediatamente per questo. Tanti gli obiettivi raggiunti, l’allungamento della pista dell’aeroporto di Pescara che consente ai voli intercontinentali di poter atterrare in sicurezza e che consente anche quel turismo di ritorno per tante aree interne. L’Abruzzo, poi, era escluso dai corridoi europei. Tutto si fermava ad Ancona e saltava a piedi pari questa regione, per riprendere a Bari. Invece, grazie all’insistenza di Marco Marsilio, abbiamo finanziato più di 700 milioni di euro per dare concretezza alla Roma-Pescara e per ricollegare tutto l’Abruzzo, da nord a sud e da est a ovest.
Poi un passaggio della Meloni sulla coalizione: “I risultati in Abruzzo sono frutto della nostra compattezza. Poi c’è la realtà che raccontano i giornali di sinistra, frutto dei loro sogni notturni. Siamo insieme per scelta e non per interesse. Oggi il centrodestra compie trent’anni e siamo insieme. Abbiamo le nostre sfumature ma sappiamo quale Italia vogliamo costruire”.
Prima di chiudere, la Meloni ha affrontato anche la questione del dossieraggio della Guardia di Finanza: “Credo che serva fare molta chiarezza su quello che scopriamo in queste ore dai giornali, da un’inchiesta a Perugia, secondo la quale ci sono funzionari dello Stato Italiano che fanno dossieraggi ad personam per passare le notizie ad alcuni giornali, segnatamente al giornale di De Benedetti”
Sotto il diluvio, la Presidente del Consiglio ha concluso: “Marsilio merita di essere confermato. Ha fatto un lavoro straordinario e molto difficile. Non è un caso gli avversari dicano la stessa cosa che dicevano cinque anni fa. E se ripeti le stesse cose, vuol dire che non hanno argomenti. Conosco Marco da tantissimi anni e conosco la serietà, concretezza, la dedizione di Marco e degli abruzzesi. Per cui sono certa che sappia rappresentare perfettamente che cos’è la Abruzzo e che cosa sono gli abruzzesi. Avete trovato un presidente che è alla vostra altezza in tutti i sensi. Non c’è niente che ci possa far paura se ci sono gli italiani e gli abruzzesi al nostro fianco. Viva l’Abruzzo e viva Marco Marsilio”.
Nel suo intervento, invece, il candidato Presidente, per un mandato bis in Abruzzo, Marco Marsilio, ha detto: “Ho voglia di godermi questa festa e vi chiedo di farmi sentire l’urlo dei lupi abruzzesi. Pensano di farci paura perché viene a fare campagna elettorale contro di me, una presidente eletta in Sardegna con una manciata di voti. Assurdo che gli avversari parlino male di me perché non sarei nato in Abruzzo e poi fanno la retorica dei migranti. Papà e mamma erano più poveri rispetto alla famiglia del mio sfidante. Per loro far crescere 4 figli, farli studiare e farli diventare persone di successo è stato difficilissimo. Hanno sgobbato il doppio e sofferto la distanza e l’abbandono della terra. Non può essere un reato avere un figlio che ha voglia di tornare a casa”.
E conclude dal palco di Piazza Salotto, gremita di gente: “Voglio esprimere l’amore e la commozione che provo per questa terra, siamo una grande forza, una grande comunità…Abbiamo fatto cantare artisti di fama nazionale e internazionale, come Mr. Rain, nel nostro dialetto, con la nostra musica. E voglio prendere a prestito una bella traduzione, il coro dei bambini è stato tradotto in abruzzese, nel nostro dialetto, più precisamente nella variante teramana: come si dice supereroi in Abruzzese? difficile da dire e così la traduzione è diventata “NU SEM NU” e nessuno ci può fermare”.