Nelle sue dichiarazioni il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Taiani, ha parlato anche del dossieraggio della Finanza e del piano Aspides
PESCARA – Prima dell’intervento sul palco, per sostenere pubblicamente Marco Marsilio e la sua rielezione, è intervenuto ai microfoni della stampa, Antonio Tajani. Il Ministro degli Esteri è stato prima incalzato sulla questione del dossieraggio della Guardia di Finanza che ha scosso tante personalità, principalmente quelle del centrodestra. Tajani, sul tema, ha dichiarato: “Se c’è un grande fratello che interviene per controllare e fare dossier, bisogna capire quali sono i fini. Domani ci auguriamo che dalla riunione dell’Antimafia escano notizie importanti e che esca la verità. Bisognerebbe capire chi è il regista. Non credo che sia un sottoufficiale della Guardia di Finanza. Chi ha dato disposizione? Chi è stato usato? Per quali fini? Questo è il tema. Oltre al fatto che sono state analizzate le vite private di persone del centrodestra, non è una questione politica. È una questione di difesa della privacy, una questione di diritto. Bisogna capire perché ci sono dei funzionari pubblici che compiono queste azioni. Questo è preoccupante. Sono scelte anti democratiche e queste cose accadono nei paesi dove non si rispettano i diritti dei cittadini”.
Successivamente, un passaggio sull’approvazione in Parlamento dell’ Eunavfor Aspides per la sicurezza nel Mar Rosso: “Sono soddisfatto dell’appoggio totale del parlamento sulla missione Aspides. Vuol dire che abbiamo lavorato bene e che in politica estera c’è il consenso di tutto il Parlamento. L’Italia ha un ruolo da protagonista per garantire il traffico marittimo nell’area del Mar Rosso. I danni subiti dagli attacchi degli Hutih sono molto gravi. Dobbiamo fare in modo che i nostri prodotti possano essere esportati e lo faremo grazie alla difesa della Marina Militare delle nostre navi”.
Infine, il tema principale, quello delle elezioni regionali del prossimo 10 marzo: “Scommetto un pranzo sagne e fagioli e arrosticini mentre per la cena, ci scommetto un po’ di pesce che vinceremo. Sono convinto di questo poi tra l’essere convinto e vincere, ci passa ma sono sicuro. All’Abruzzo servono infrastrutture. Servono aree interne più accoglienti per dare una grande mano ai giovani. Siamo forti ma non violenti come gli abruzzesi come centrodestra. L’effetto Sardegna non esiste. La Sardegna è la Sardegna, l’Abruzzo è l’Abruzzo. Credo nella classe dirigente regionale abruzzese. Un lavoro di cinque anni ottimale, durante il quale si sono date risposte a tutti, sia ai cittadini del mare e sia i cittadini della montagna”.