A rivelarlo è stato il Cetemps che ha reso noti i dati che prendono come riferimento climatologico quello dal 1991 al 2020
L’AQUILA – Il mese di febbraio 2024 sull’Abruzzo è stato più caldo di 4 gradi negli ultimi 33 anni. Un clima più secco, con precipitazioni più scarse in media del 52% rispetto alla climatologia. A comunicare questi dati è stato il Cetemps, il Centro di Eccellenza dell’Università dell’Aquila in Telerilevamento e Modellistica previsionale di eventi severi.
“Condizioni di prevalente alta pressione sull’Europa orientale – si legge nella nota – hanno favorito un flusso d’aria caldo e umido da Sud-Est e condizioni di stabilità atmosferica, che hanno portato a giornate molto serene in generale e con frequenti foschie o nebbie sul litorale”. La temperatura media è stata più alta del riferimento climatologico 1991-2020 di 4 gradi in media, leggermente meno sulla costa, leggermente oltre nell’entroterra. Le anomalie di temperatura massima sono state in media di 5°, con picco di +5.8° nell’entroterra pescarese. L’anomalia delle temperature minime è stata relativamente più contenuta con +2.8°, leggermente più alta nel Chietino e leggermente meno nell’Aquilano.
Le precipitazioni sono state più scarse in media del 52%, oscillante tra il -10% della fascia al confine col Lazio e il -90% sul litorale. “Per quanto riguarda l’Italia – si legge ancora nell’analisi del Cetemps – la settimana entrante è attesa essere ancora decisamente più calda della norma, con precipitazioni lievemente maggiori della norma. Le condizioni appaiono tendere al persistere del caldo nelle successive due settimane, con precipitazioni non distanti dalla climatologia”. I dati meteorologici delle stazioni abruzzesi sono raccolti dall’Ufficio idrologia, idrografico e mareografico dell’Agenzia regionale di Protezione civile dell’Abruzzo ed elaborati dal Cetemps.