L’associazione ambientalista punta il dito contro lo spreco di risorse e chiede il recupero del patrimonio esistente
PESCARA – A poco più di una settimana dal voto, l’associazione Italia Nostra ha presentato una lista di richieste ai candidati alla poltrona di Governatore. Troppo forte il disagio per il mancato impegno sui temi ambientali, ancora troppe le questioni che devono trovare una soluzione. Nello specifico, Italia Nostra indica dodici priorità, a cominciare dall’Autonomia Differenziata: “Cosa accadrà in Abruzzo? Si chiede il presidente del Consiglio regionale dell’associazione, Pierluigi Vinciguerra- Vorremmo numeri, non parole”. Per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose in Abruzzo, l’associazione chiede l’istituzione di un tavolo permanente per la verifica e l’individuazione di compravendite di terreni e beni, in special modo sulla fascia del litorale abruzzese. Altro tema, il consumo del suolo. “L’Abruzzo – spiega Vinciguerra – si conferma una regione a maggior consumo di suolo; se Pescara ha superato come suolo coperto il 50% del territorio comunale, L’Aquila porta il primato per il 2023, seguita da importanti comuni come Ortona, Mosciano, Roseto degli Abruzzi. È necessario contrastare questo spreco di risorse e puntare decisamente sul recupero del patrimonio esistente. Anche la nuova Legge Urbanistica Regionale rischia di incentivare questa tendenza, con l’allargamento prevedibile delle perimetrazioni urbane ed il ricorso agli incentivi volumetrici”.
Per quanto concerne l’urbanistica, Italia nostra chiede di riunire in un Testo unico tutta la legislazione regionale. In più, occorre affrontare radicalmente il dissesto idrogeologico: “La stragrande maggioranza dei 305 Comuni abruzzesi – continua Vinciguerra – si trova in aree interessate da pericolosità idraulica, da frane e da erosione costiera. Oltre agli edifici e alle attività produttive sono in pericolo anche molti beni culturali. Quali provvedimenti si intende assumere in termini di prevenzione, pianificazione, progetti di ingegneria del territorio?” Il tema della salvaguardia del territorio confluisce nella richiesta di un nuovo Piano Paesistico, visto che l’ultimo risale a 36 anni fa: “Esso non è più adeguato alla difesa di paesaggio ed ambiente dalle nuove insidie che, anzi, tendono ad estendersi anche alle aree attualmente tutelate” sottolinea il referente di Italia nostra. Ancora, l’associazione chiede il deciso rilancio del Parco Nazionale della Costa teatina, e del parco dei Trabocchi: “Con la realizzazione della ciclovia Adriatica si apre la grande possibilità di offrire un turismo diverso e, nel contempo, di salvaguardare luoghi naturalisticamente rilevanti. Invece si assiste a continue pressioni per liberalizzare l’ampliamento dei trabocchi a fini commerciali e per la realizzazione di strutture di vendita lungo il percorso”. Altro tema da affrontare, quello dei cambiamenti climatici e dello smantellamento della ferrovia storica Lanciano – San Vito della Sangritana, idea avversata da Italia Nostra, che propone un mezzo leggero su quelle rotaie per un trasporto veloce ed ecosostenibile. Quanto al capoluogo adriatico, gli ambientalisti chiedono di salvaguardare dal cemento e dal traffico l’area di risulta dell’ex stazione ferroviaria di Pescara: “La Regione Abruzzo e il comune di Pescara hanno deciso di costruire proprio in questa area il palazzo degli uffici regionali ed alti silos per parcheggi. Si tratterebbe di un intervento di grande impatto ambientale, attrattore di traffico in una zona già caotica”.
Tra le proposte avanzate ai candidati, anche quella di una legge regionale sull’Archeologia Industriale: “L’Abruzzo presenta numerose aree interessate da testimonianze degli insediamenti produttivi storici. Queste aree non sono compiutamente conosciute e, spesso, non vengono registrate nemmeno negli strumenti urbanistici”. Ultima, ma non per ordine di importanza, la richiesta di una legge “ad hoc” per la tutela, la promozione e la valorizzazione delle ceramiche in Abruzzo.