Chiesta al Ministero delle Infrastrutture un’indagine conoscitiva su tutti i progetti legati ai lavori sull’arteria di Portanuova
PESCARA – Nonostante la dichiarata disponibilità del sindaco Carlo Masci di confrontarsi con le rivendicazioni avanzate dai residenti e dai commercianti di Viale Marconi, il procedimento giudiziario, avviato due anni fa dal Comitato “Salviamo Viale Marconi”, prosegue il suo corso. E questa mattina i giudici del Consiglio di Stato, chiamati a pronunciarsi sul ricorso, hanno inoltrato richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti perché si proceda a un’indagine conoscitiva ed approfondita su tutti i progetti legati ai lavori compiuti, senza dimenticare la questione relativa alle dimissioni dell’ex progettista. Il supplemento di indagini viene considerato necessario, prima che si giunga ad una decisione definitiva rispetto al dettagliato ricorso presentato dal Comitato. I giudici del Consiglio di Stato indicano anche il termine preciso, 120 giorni, entro cui intendono ottenere le delucidazioni richieste, in modo da non incorrere in ulteriori spese a carico dell’erario per eventuali ritardi. Un dispositivo estremamente dettagliato, quello del Consiglio di Stato, che fa seguito a quello dell’udienza dello scorso 31 gennaio, nella quale i ricorrenti, hanno chiesto, in sostanza, un’ analisi circostanziata che tenga conto di tutti i passaggi che hanno portato l’Amministrazione Comunale di Pescara alla realizzazione di un progetto accusato di aver stravolto la viabilità in una zona importante della città come Viale Marconi, con pesanti conseguenze in termini di disagi per i residenti e gli operatori commerciali. Di qui il ricorso, con il quale si contesta la legittimità della delibera del 17 settembre del 2021, con la quale è stato approvato il progetto di variante del tracciato di trasporto pubblico urbano. Secondo i componenti del Comitato, emergerebbe una radicale illegittimità dell’azione amministrativa ed una errata valutazione delle ragioni addotte a sostegno dei lavori. Il sindaco Carlo Masci, la settimana scorsa, si è detto disposto a rivedere l’intero progetto. A meno che non intervengano prima le risultanze delle indagini richieste dal Consiglio di Stato.