Sono stati ritrovati una sim card, un cavetto usb e la carcassa di un microcellulare. All’interno di una saletta ricreativa comune è stato invece scoperto un telefono cellulare nascosto all’interno di un’intercapedine di un muro
TERAMO – È solo l‘ennesimo caso di ritrovamento di un cellulare tra le stanze del carcere di Castrogno di Teramo. I nascondigli sono i più disparati. In questa circostanza il blitz di polizia penitenziaria ha permesso di rinvenirne uno in un’intercapedine di un muro. Sabato pomeriggio infatti «dopo un’attenta attività di osservazione da parte degli agenti, di un detenuto italiano della media sicurezza, già noto per possesso di telefoni cellulari, è scattato il blitz all’interno della sua cella», spiega Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
«Sono stati rinvenuti una sim card, un cavetto usb e la carcassa di un microcellulare. Successivamente all’interno della saletta ricreativa comune da dove poco prima era uscito, è stato scoperto un telefono cellulare abilmente nascosto all’interno di un’intercapedine di un muro. Il detenuto, dopo le formalità di rito, è stato denunciato all’Autorità giudiziaria». Si tratta dell’ennesima operazione «condotta con zelo e professionalità dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Castrogno, nonostante la critica situazione presente nel carcere di Teramo», evidenzia il sindacalista. «Questa operazione evidenzia l’eccellenza del lavoro di sinergia e di squadra del Corpo di Polizia Penitenziaria che come sempre si concretizza con ottimi risultati», conclude.