La denuncia del Consigliere regionale Pd, Antonio Blasioli, sulle inadempienze della giunta Masci
PESCARA – “Il sindaco Carlo Masci ed il centrodestra stanno disperatamente cercando una via d’uscita dal disastro che loro, assieme al loro dirigente di fiducia Fabrizio Trisi, hanno realizzato su Viale Marconi, ma hanno il dovere morale di spiegare molte cose”. A parlare, il consigliere regionale del Pd, Antonio Blasioli, che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa con i consiglieri comunali del partito, snocciola tutte le incongruenze e la cattiva gestione della giunta retta da Carlo Masci a proposito della viabilità di Via Marconi. In cima alla lista delle accuse, la volontà del sindaco Masci, dopo 853 giorni di cantiere, di voler cambiare progetto: “In almeno due occasioni è stato formalmente proposto al sindaco di aprire un tavolo di confronto con gli operatori e i residenti: il 10 novembre 2021 e l’11 febbraio 2022, ma in entrambi i casi né il Sindaco, né la Giunta, né alcun consigliere di centrodestra hanno manifestato una volontà di confronto”. Secondo i consiglieri Pd, carte alla mano, gli interventi su Viale Marconi, con le 4 corsie, “le rotonde creative e i semafori pseudo-intelligenti”, sono arrivati a costare il doppio di quanto inizialmente previsto. “Il costo iniziale di 970.000 euro è salito subito a 1.300.000 per arrivare, con la variante Trisi approvata il 17 settembre 2021, a costare 170.800 euro in più – spiega Blasioli – Complessivamente, l’opera è arrivata a sfiorare dunque 1.700.000 euro”. Per i Democrat, la volontà di dialogo manifestata da Masci di rivedere il progetto e la sperimentazione del filobus, bloccatosi qualche giorno fa in una delle rotonde di Via Marconi, sarebbero solo una manovra pre-elettorale. “La precarietà della proposta di Masci e la sua estemporaneità, oltre ad essere del tutto insufficiente a ripristinare la vivibilità del quartiere – conclude Blasioli – dimostrano che siamo di fronte ad una scelta temporanea che sarà archiviata subito dopo le elezioni comunali del 9 giugno. qualora dovesse essere confermato il centrodestra”.