Il Garante dei detenuti visita il carcere di massima sicurezza dell’Aquila

21 Febbraio 2024
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L’incontro è stato sollecitato dal Garante dei detenuti dell’Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, per una verifica delle criticità della struttura e per monitorare lo stato dei detenuti in regime di 41 bis

L’AQUILA – Il Garante nazionale per i detenuti, Felice Maurizio D’Ettorre, ha visitato oggi il carcere di massima sicurezza dell’Aquila. Nella struttura carceraria di località “Le Costarelle” di Preturo, dove è stato recluso per dieci mesi e fino alla morte il boss mafioso Matteo Messina Denaro, ci sono numerosi detenuti in regime di 41 bis.

Nel commentare la visita il Garante si è soffermato sul fenomeno dei suicidi in carcere, “bisogna verificare caso per caso quali sono le situazioni e noi lo stiamo verificando – ha detto -, ci sono anche 212 tentativi di suicidio dall’inizio dell’anno sventati dalla polizia penitenziaria, dalle strutture carcerarie e dagli operatori; inoltre ci sono moltissimi atti di autolesionismo dall’inizio dell’anno, aggressioni alla polizia penitenziaria, c’è una situazione che richiede una risposta da parte dello Stato, in questo momento tutte le componenti dello Stato si stanno attivando”.

“Per noi è importante la verifica perché è uno degli elementi da valutare sia nei suicidi, sia negli atti di autolesionismo sia nei tentativi, però ripeto che questa è una situazione che non si ha da ora ma che si trascina da tempo” ha spiegato ancora il garante nazionale.

L’incontro è stato sollecitato dal Garante dei detenuti dell’Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, allo scopo di verificare eventuali criticità della struttura e, in particolare, monitorare lo stato dei detenuti sottoposti al regime carcerario previsto dall’articolo 41-bis. Una visita, quella del Garante, per la raccolta di informazioni e per mettere a fuoco le criticità della struttura.

“Raccogliamo informazioni e stiamo appunto appurando tutte le varie eventuali criticità, a noi interessa in particolare in questo momento anche la risposta sanitaria farmacologica che c’è nelle varie strutture mentre va avanti l’attività conoscitiva in situazioni varie che vediamo sul territorio nazionale”. In riferimento alla complessa vicenda legata a Messina Denaro, D’Ettore ha quindi spiegato che “lo Stato ha dato un risposta unitaria, noi abbiamo chiamato anche qui l’Avvocatura e tutte le componenti dello Stato, la polizia penitenziaria, ci siamo visti con prefetto, questore, magistratura sorveglianza questo è il momento in cui lo stato reagisce unitariamente e il nostro compito è quello di sollecitare risposte”.

Sulla difficile situazione nelle carceri, “il Governo ha già stanziato fondi per il potenziamento della polizia penitenziaria, delle figure carcerarie, ma anche per la parte cosiddetta muraria delle strutture, e sono stati banditi anche concorsi che saranno fatti a breve. Esorto a fare una cosa che manca: chiedere informazioni anche all’Autorità garante ad avere un circuito informativo che veda le criticità – ha continuato il Garante -. Noi segnaliamo anche le cose positive che lo Stato sta facendo unitariamente, diamo informazioni anche su singole questioni e sugli interventi: il circuito informativo in questo momento è importante perché nel momento di difficoltà e di tensione bisogna anche stare attenti alle informazioni che si danno e le informazioni che diamo noi sono dettagliate, precise. Lo Stato sta rispondendo unitariamente e noi sollecitiamo come poter integrante questa risposta e veniamo nelle singole realtà proprio per fare questo. In particolare ora questa prima risposta sanitario farmacologica che per noi è fondamentale”.

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