Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, e la presidente Francesca Donato, annunciano ricorso al Tribunale amministrativo regionale: “Rotondi torna sulla scena ripresentandosi col nome della DC sul simbolo dell’UDC di Cesa”
L’AQUILA – “L’utilizzo del nome Democrazia Cristiana da parte della lista presentata da Cesa e Rotondi per le elezioni regionali in Abruzzo non è legittimo. Metteremo in campo delle azioni in sede giudiziaria per tutelare il nome del nostro partito in Abruzzo e in tutte le realtà dove verrà fatto un uso illegittimo del nome del nostro partito”. Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, e la vice presidente Francesca Donato, hanno deciso di contrastare l’uso del nome Dc alle elezioni regionali del prossimo 10 marzo, pur non avendo presentato ricorso al momento della presentazione delle liste. Non accenna dunque a placarsi lo scontro sull’utilizzo del simbolo, un contenzioso che dura ormai da anni tra le numerose anime della vecchia Democrazia Cristiana. “Rotondi, dopo aver annunciato il lancio della ‘sua’ Democrazia Cristiana e aver poi sostituito il simbolo con quello della balena bianca cancellando il nome – si legge nella nota di Cuffaro e Donato – oggi torna sulla scena ripresentandosi col nome della DC sul simbolo dell’UDC di Cesa . Dopo la pronuncia del TAR Sardegna che ci ha riconosciuto ancora una volta come l’unico partito legittimato ad usare la denominazione ‘Democrazia Cristiana’ non intendiamo tollerare più l’utilizzo abusivo del nome della DC al fine di confondere gli elettori democristiani”.