I parlamentari abruzzesi di Fratelli d’Italia, Sigismondi, Liris e Testa reagiscono alla provocazione di Camillo D’Alessandro di Italia Viva: “Al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca andrebbero chieste le dimissioni per evidente incompatibilità tra il comportamento che assume ed il ruolo istituzionale che ricopre, e in Abruzzo c’è chi lo difende e, senza vergogna, lo invita come se fosse un bell’esempio da seguire”
L’AQUILA – Non accenna a placarsi la polemica sul “caso De Luca”, divampata dopo che il governatore della Campania aveva usato toni definiti “irriguardosi” nei confronti della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Mentre il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha chiesto al suo collega Massimiliano Fedriga che venga inserito all’ordine del giorno della prossima riunione della Conferenza delle Regioni un punto specifico per censurare il comportamento avuto da De Luca nel corso della manifestazione sull’autonomia differenziata che si è tenuta l’altro giorno a Roma, il presidente regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro, ha invece invitato il governatore campano in Abruzzo: “De Luca venga in Abruzzo, da presidente di Regione, da uomo del Sud, giriamo l’Abruzzo con una scopa per spazzare via chi ci ha ‘svenduti’ sui tavoli romani, Marsilio, che, approvando l’autonomia differenziata, ha compromesso il futuro della nostra Regione, dei nostri figli, della nostra scuola e della nostra sanità. Marisilio non è stato solo inutile, ma è stato dannoso, va metaforicamente ‘spazzato’ via, con una scopa simbolica, che arriva fino alle urne”.
Una provocazione inaccettabile per il parlamentari abruzzesi di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, Guido Liris e Guerino Testa: “Siamo arrivati al paradosso, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca andrebbero chieste le dimissioni per evidente incompatibilità tra il comportamento che assume ed il ruolo istituzionale che ricopre, e in Abruzzo c’è chi lo difende e, senza vergogna, lo invita come se fosse un bell’esempio da seguire. Questo è il vero volto della sinistra che non ha il senso delle Istituzioni. Nel ridurre le volgari offese ed il linguaggio violento usati da De Luca contro il presidente del Consiglio, Meloni, e nei confronti di una donna a delle ‘battute’ non c’è nulla di civile e, di fatto, si mostra lo spessore politico di chi lo afferma. Il 10 marzo, dentro le urne, gli abruzzesi sapranno cosa e chi spazzare via”.