Bruno Vespa: “L’Aquila capitale italiana della cultura 2026 è debito morale”

17 Febbraio 2024
1 minuto di lettura

Conferenza stampa di presentazione, ieri a Roma al Ministero della cultura, del Premio letterario Gioacchino Volpe, promosso dal Comune del capoluogo abruzzese

ROMA – “Nel 2009 il terremoto dell’Aquila colpì l’opinione pubblica in maniera particolare. L’opinione pubblica scoprì, infatti, una città che in gran parte non conosceva, uno dei centri storici più importanti d’Italia e la devastazione che la colpì. Ci fu una commozione profondissima e si disse ‘Tra dieci anni L’Aquila sarà capitale italiana della cultura’. Nel 2019 non eravamo pronti. Nel 2026 saremo pronti, già oggi lo siamo ma nel 2026 lo saremo ancora di più. Io credo che riconoscere all’Aquila questo status sia il pagamento di un debito morale”. Lo ha detto Bruno Vespa nel corso della conferenza stampa di presentazione del Premio letterario Gioacchino Volpe, promosso dal Comune del capoluogo abruzzese, che si è tenuta ieri al Ministero della Cultura a Roma. “Debito morale – ha aggiunto Vespa – perché intanto L’Aquila merita: per tanti decenni è stata la città al mondo con il più alto tasso di consumo di musica classica per abitante. E siccome molte delle nostre cose sono state distrutte dal terremoto e abbiamo ricevuto tanta solidarietà, l’elemento finale di questa solidarietà deve essere il riconoscimento dell’Aquila Capitale italiana della Cultura nel 2026”. “Impegniamoci tutti quanti affinché questo vecchio debito morale sia pagato”, ha concluso.

Altro da

Non perdere