De Luca: “L’autonomia differenziata calpesta e offende il Sud”. Marsilio: “I fondi della coesione sono stati tenuti fermi dal 2020 al 2022 dai ministri dei governi Conte e Draghi. La replica di Carfagna: “Consiglio al presidente Marsilio di non parlare di cose che non conosce o che fa finta di non ricordare”
PESCARA – All’indomani della costituzione di un Comitato regionale per la battaglia contro l’autonomia differenziata, a cui hanno aderito Cgil, Arci, Anpi, Ali, il coordinamento Democrazia costituzionale e l’associazione Antonio Gramsci, la polemica contro il disegno di legge del ministro Roberto Calderoli si è trasferita oggi a Roma. A polemizzare sulla ripartizione dei Fondi di sviluppo e coesione, mettendosi a capo di un corteo che ha visto riuniti più di 500 sindaci del Sud, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “L’autonomia differenziata non penalizza il Sud, lo calpesta e lo offende – ha detto il Presidente della Regione Campania – Meloni deve chiedere scusa perché questi fondi erano destinati in primo luogo al Sud, e gli accordi di coesione andavano fatti innanzitutto con le regioni del Sud, invece che con tutte le regioni del nord. Se pensa che la dignità del Sud sia in vendita si sbaglia. La manifestazione di oggi serve a ricordare a Giorgia Meloni e a tutti che la dignità del Sud non è in vendita, quindi chieda scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro”.
Non ha tardato a reagire il Governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio. “I fondi della coesione sono stati tenuti fermi dal 2020 al 2022 dai ministri dei governi Conte e Draghi. Uno era del suo partito (Provenzano), l’altra della sua regione (Carfagna). Dopo tre anni di blocco, Meloni e Fitto stanno attribuendo le risorse e firmando gli accordi con tutte le regioni d’Italia, almeno quelle che ne sono capaci”.
Tirata in ballo da Marsilio, entra nella polemica la presidente di Azione ed ex ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna: “Consiglio al presidente Marsilio di non parlare di cose che non conosce o che fa finta di non ricordare, e non so cosa sia peggio”. “La programmazione dei Fondi di Coesione non fu affatto bloccata dal governo Draghi – ha continuato la Carfagna -, che anzi aveva proceduto alla pianificazione della ripartizione delle risorse sulla base di criteri che tenevano in considerazione i fondi europei e quelli del Pnrr. Venne fatto un lungo e articolato lavoro, attraverso un percorso condiviso con le Regioni, e quindi anche con il presidente Marsilio, e se il riparto non fu poi approvato dal Cipess fu solo perché il governo Draghi venne fatto cadere una settimana prima della seduta del Comitato. Se questo Marsilio non lo sa, è grave, se lo sa e finge di non saperlo – conclude – fa solo uno squallido cabaret sulla pelle dei cittadini meridionali”.