Per il Governatore l’unico responsabile della perdita di fondi e del nuovo finanziamento è il soggetto attuatore, l’Università
TERAMO – «Servono 60 milioni, i fondi stanziati sono insufficienti», ha detto ieri il rettore dell’Università di Teramo riferendosi al finanziamento erogato dalla Regione Abruzzo per la cittadella della cultura e l’AgroBioServ. Considerazioni espresse anche a margine delle accuse politiche mosse dal Comune di Teramo che in questi giorni aveva accusato la Regione di «aver scippato» soldi alla città con le somme previste per il rifinanziamento di questi lavori, rispetto a quanto era stato stanziato in precedenza.
Su questo punto in modo particolare è intervenuto oggi il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, sottolineando che quei fondi previsti nel 2016 sono rimasti inutilizzati dal soggetto attuatore, l’Università di Teramo, e sono andati quindi persi. La Regione oggi li ha nuovamente finanziati non essendo tuttavia dovuti. «Partiamo dal presupposto che la responsabilità del definanziamento degli interventi per il manicomio e per il dipartimento veterinario è imputabile all’ateneo», ha detto Marsilio.
«Se a suo tempo quei fondi stanziati fossero stati utilizzati, se fossero state bandite le gare, se fossero stati fatti i progetti e gli appalti, esattamente come hanno fatto tanti altri soggetti attuatori, oggi non staremmo a parlarne. I progetti sono stati fatti male, non si è andati avanti e questa non è una responsabilità della Regione. Oggi abbiamo rifinanziato l’opera senza averne il dovere, perché la responsabilità è del soggetto attuatore che è l’università».
Marsilio spiega che i due progetti erano stati finanziati con 30 milioni per il manicomio e 18 per veterinaria. Dei 18 milioni l’università ne spese solo 5 e 13 milioni tornarono quindi a Roma. Per quanto riguarda l’altro, il progetto non andò avanti e «siamo stati costretti a definanziarlo». «Oggi abbiamo dato di nuovo i fondi ma solo per nostra volontà, non eravamo tenuti a farlo. Nell’accordo di coesione attuale abbiamo previsto 38 milioni. Che il sindaco strumentalizzi, che dica che ci vogliono 60 milioni, che faccia passare che siamo in debito con la città di Teramo è assurdo. È dal 2016 che queste decine di milioni stanno fermi, pensiamo a far partire il cantiere, poi se mancheranno fondi si vedrà».