Gli inquilini non possono rientrare nonostante la conclusione dei lavori a causa della situazione degli appartamenti
TERAMO – Nella seduta del question time del consiglio comunale che si è tenuto ieri pomeriggio a Teramo, tra le interrogazioni portate una ha riguardato la situazione che interessa le case Ater di via Adamoli a Colleatterrato. 7 anni ha impiegato la ricostruzione per restituire gli appartamenti alle 32 famiglie sfollate a causa del sisma, dopo i lavori di adeguamento. Gli inquilini durante questo periodo hanno potuto usufruire del contributo di autonoma sistemazione che ha permesso loro di avere un sostegno nell’attesa di poter fare di nuovo ingresso nelle proprie case.
Al termine dei lavori, con l’ordinanza che ha dichiarato gli appartamenti nuovamente agibili, agli inquilini sono state restituite le chiavi e contestualmente sospeso il CAS. Sarebbe tutto burocraticamente corretto se non fosse che gli inquilini, nonostante i lavori conclusi, non hanno potuto fattivamente far rientro nelle proprie case a causa della situazione di inabilità riscontrata: mobili distrutti, suppellettili rovinati, appartamenti impraticabili. Questo ha fatto sì che a oggi gli inquilini siano ancora fuori e senza percepire più il CAS. L’Ater ha in corso un’interlocuzione con le famiglie a cui ha riconosciuto la disponibilità nel garantire alcuni lavori di manutenzione, nonostante la responsabilità della ditta esecutrice.
La situazione è stata sollevata ieri in consiglio comunale dal consigliere di opposizione Alessio D’Egidio che ha interrogato l’assessore Ilaria De Sanctis sulle intenzioni del comune: «È vero che è una responsabilità dell’Ater e che tutto ciò non è di competenza del comune, ma è pur vero che parliamo di cittadini teramani che hanno bisogno di aiuto». Da canto suo l’assessore De Sanctis ha confermato la volontà di non estraniarsi dalla situazione tanto che dovrebbe essere convocato per la prossima settimana un tavolo in prefettura che veda partecipare tutte le parti coinvolte: Ater, comune di Teramo e inquilini. Sarà quella l’occasione istituzionale per discutere della situazione di 32 famiglie.