Per l’ente sussistono gli estremi alla stregua della sentenza che dichiarò illegittimo il taglio del Parco Regionale Sirente Velino
ROSETO DEGLI ABRUZZI – Sull’articolo 25 della Legge regionale abruzzese che ha visto il taglio della Riserva del Borsacchio da 1100 ettari a soli 24, il Wwf Italia ha presentato al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica la richiesta di promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale. Nel documento presentato dal Wwf Italia vengono sollevati diversi punti di illegittimità costituzionale, a supporto dei quali il Wwf diverse sentenze della Corte costituzionale che hanno dichiarato illegittime varie norme introdotte da leggi regionali che hanno modificato la perimetrazione di parchi e riserve regionali. Una di queste riguarda proprio un’altra legge abruzzese, quella con la quale il governo regionale ha provato a ridurre il confine del Parco Regionale Sirente Velino, legge impugnata e considerata illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 235/2022.
«Innanzitutto, è stata evidenziata», spiega il Wwf, «l’illegittimità costituzionale del procedimento seguito. È totalmente mancato, infatti, il coinvolgimento degli Enti locali interessati dalla presenza della Riserva, come invece è previsto dalla legge dello Stato sulle aree naturali protette, visto che la riduzione di una riserva del 98% di fatto equivale alla totale ridefinizione della stessa e quindi ad una sua nuova istituzione. Il Comune di Roseto degli Abruzzi ha chiaramente manifestato la propria contrarietà alla riperimetrazione con la delibera del Consiglio Comunale n. 1 del 12 gennaio 2024 e nelle tante dichiarazioni rilasciate dal Sindaco si rileva chiaramente come non ci sia stata alcuna concertazione con il territorio. Anche gli Uffici regionali preposti, a seguito di un accesso agli atti del Wwf Abruzzo, hanno attestato di non essere stati coinvolti per l’elaborazione del nuovo perimetro della Riserva».