L’attore pescarese sul palcoscenico del Piccolo Teatro Orazio Costa con l’omaggio allo psichiatra Franco Basaglia e alla sua rivoluzione culturale
PESCARA – A cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, l “apostolo dei matti”, come lo definì qualcuno, autore della rivoluzione nell’approccio alla malattia mentale che portò nel 1978 alla chiusura dei manicomi, un attore sensibile e intenso come Domenico Galasso ha deciso di dedicare allo psichiatra veneziano “La lezione della follia”, lo spettacolo in programma questa sera alle 21.15 e domani, alle 18.30, negli spazi del Piccolo Teatro Orazio Costa, in via Gabriele d’Annunzio. “La nostra società tende a nascondere la morte, la sofferenza, la follia. Tutto quello che non è normalizzato tendiamo a escluderlo per rimanere tranquilli. E invece sono questioni che esistono, sono problemi viventi, la follia ci appartiene. Chi è normale? Con questo spettacolo vorrei far riflettere proprio su tutto ciò” racconta Galasso, diplomato all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Noto al grande pubblico per la partecipazione a numerose serie televisive, non ultima “Mare fuori”, che lo ha visto interprete nella seconda e terza stagione, l’attore pescarese è da anni impegnato nella formazione artistica. “Lo spettacolo – sottolinea Galasso – sarà un ragionamento intorno al modo di considerare la follia. Più che parlare di follia, noi lasceremo parlare la follia. Crediamo che poesia, arte, follia siano un modo diverso di procedere. Lo chiamo spettacolo-lezione perché ci saranno brevi interventi introduttivi e momenti dedicati alla potenza delle parole”. Sul palco con lui anche Stefano Redaelli, docente di Letteratura italiana all’università Artes Liberale di Varsavia e autore di due romanzi “Beati gli inquieti” e “Ombra mai più” dedicati a questi temi. Lo spettacolo di Galasso è il quinto appuntamento della rassegna “Il teatro delle parole”, una serie di incontri che hanno come obiettivo quello di rendere omaggio ad autori significativi come Flaiano, Manzoni, Levi.