Salvini in Abruzzo: “Il 16 febbraio non potrò essere qui, sarò nell’aula bunker del Tribunale di Palermo come imputato”

8 Febbraio 2024
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Il leader della Lega, Matteo Salvini

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha partecipato oggi alla presentazione dei candidati in Abruzzo per le prossime elezioni di marzo

L’AQUILA – Un incontro con gli agricoltori e poi l’appuntamento per la campagna elettorale. “Gli italiani stanno capendo le ragioni di questa mobilitazione. L’Europa deve cambiare, anche per quanto riguarda la questione delle auto elettriche, rimettendo al centro il lavoro”. Così il ministro per le infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, incontrando all’Aquila una folta delegazione di agricoltori nel presidio con oltre venti trattori alla periferia dell’Aquila. “Anche a livello italiano si può fare di più, e stiamo lavorando all’esenzione dell’Irpef agricolo, sul sostegno per il gasolio, poi ci sono cose che costano zero, ad esempio non si capisce perché per un trattore si deve fare la revisione della patente ogni due anni, mentre in altri casi ogni dieci anni – ha proseguito -. Certo è che bisogna fare di più, controllando quello che arriva dai mercati extraeuropei, perché c’è concorrenza sleale, da parte di Paesi che hanno molti meno controlli, molte meno tasse, molte meno regole in agricoltura e per l’allevamento”

Nella sua visita in Abruzzo Matteo Salvini ha quindi commentato l’annuncio fatto ieri dalla Premier Meloni sulla realizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara.

“Per me ogni promessa è debito – ha detto il leader della Lega – stiamo investendo in Abruzzo quello che nei decenni passati non è stato investito, c’è bisogno di collegare queste splendida terra. Ho messo mano sull’autostrada A24 (Roma-Teramo) ci abbiamo messo un anno, ma abbiamo riportato un po’ di ordine. In settimana prossima incontrerò i sindaci, a me piace mantenere gli impegni che prendo con i cittadini”.

Matteo Salvini è poi intervenuto alla presentazione dei candidati della Lega alle elezioni regionali del 10 marzo. Nel suo discorso ha toccato il delicato tema della riforma della giustizia.
“In questo paese serve una riforma della giustizia: qualunque lavoratore se sbaglia, con dolo, paga. C’è solo una categoria di lavoratori che se sbagliano, non pagano, e sono i giudici. Se il barista mi sbaglia il caffè o il cappuccino me lo rifà; se l’insegnante sbaglia a correggere un compito in classe lo riguarda; se un ministro sbaglia una norma o a emettere un decreto gli elettori lo puniscono e poi lo può cambiare il parlamento. Se un giudice sbaglia sulla cosa più importante che ha un essere umano che è la libertà, deve pagare”.

“Tenete presente questo numero perché la riforma della giustizia – ha spiegato Salvini – non riguarda i politici, ‘tanto la riforma della giustizia riguarda i politici, io faccio un altro lavoro, non riguarderà mai me’: ogni anno, sono i dati del del Ministero della Giustizia, mille italiani, sono tre al giorno, sono stati arrestati e alla fine del percorso verranno rilasciati perché non c’entravano nulla. Mille all’anno sono 20 mila negli ultimi venti anni. Magari dopo qualche mese o dopo qualche anno una pacca sulla spalla ‘no, ci scusi signor Giovanni, non era lei ci siamo sbagliati, abbiamo letto male, orni pure a casa’ . Il signor Giovanni in quegli anni magari la casa l’ha persa, la moglie l’ha persa, la famiglia l’ha persa, l’azienda l’ha persa, e soprattutto la dignità l’ha persa. Quando decidi della libertà e della vita di una persona devi essere al di sopra di ogni sospetto e se sbagli devi pagare come tutti gli altri, non puoi rimanere impunito. Se metti in galera una persona sbagliata e la rovini non è possibile”.

Salvini, orgoglioso di avere difeso i confini nazionali
“La settimana prossima venerdì 16 febbraio non posso essere in Abruzzo dove vorrei essere, perché torno nell’aula bunker del Tribunale di Palermo come imputato per sequestro di persona perché avrei commesso il reato di bloccare uno sbarco di immigrati clandestini in Italia: sono orgoglioso di quello che ho fatto perché difendere i confini di un paese è il dovere di ogni cittadino, soprattutto se ministro”.

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