Gli inquilini nonostante la dichiarazione di agibilità non possono far rientro a causa dello stato dei mobili
TERAMO – La ricostruzione privata continua ad animare gli inquilini delle case Ater di Teramo. La vicenda degli immobili di via Adamoli a Colleatterrato, i cui proprietari dopo i lavori e nonostante la dichiarazione di agibilità, non hanno potuto fare di nuovo ingresso nelle proprie case a causa dei mobili danneggiati nel corso dei lavori, tiene ancora banco tanto che il Comune di Teramo ha chiesto al Prefetto l’istituzione di un tavolo tecnico con l’ATER. Lo scopo è cercare di trovare una soluzione che possa far fronte della situazione di difficoltà denunciata dai cittadini.
«Tali alloggi sono stati riconsegnati agli assegnatari a seguito dell’ordinanza di revoca dello sgombero emessa il 5 ottobre sulla base delle formali comunicazioni dell’ATER in merito alla conclusione dei relativi lavori», scrive il Sindaco nella richiesta fatta al prefetto, «A oggi, tuttavia, gli inquilini, che non percepiscono più il Cas, si dichiarano impossibilitati a rientrare nelle rispettive abitazioni, in quanto lamentano l’inutilizzabilità delle stesse a causa di lavori manutentivi non completati e arredi di proprietà deteriorati. Da qui la richiesta della convocazione di un tavolo tecnico in Prefettura, per trovare una soluzione».
Della situazione degli inquilini si era interessato anche il segretario nazionale del partito di Azione Carlo Calenda, che nel suo tour a Teramo per le regionali a sostegno di Luciano D’Amico, era stato fermato proprio da loro affinché visitasse personalmente gli appartamenti. Il segretario dopo il giro nelle case aveva chiamato telefonicamente la presidente dell’ATER Maria Ceci invocando la collaborazione tra tutti gli enti coinvolti, affinché si risolvesse la situazione di precarietà degli inquilini.