Il Ministro in tour presso numerosi luoghi della provincia simbolo dell’inclusione e dell’impegno sociale
TERAMO – Il diritto alla felicità è quello che rivendica come spettante a ogni individuo il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, che questa mattina a distanza di un anno si è recata nuovamente a Teramo in occasione degli Stati generali. Un’occasione per visitare la “Casa famiglia Manuela” di Campli, l’Anffas di Teramo, all’Associazione Opera Sante de Sanctis Onlus di Castelnuovo al Vomano,la Fattoria sociale Rurabilandia di Atri e per prendere parte all’Inaugurazione, a cura del Comune di Roseto, del primo coworking dedicato unicamente al Sociale.
Tanti i temi toccati dal ministro in conferenza stampa a Teramo, partendo dal nazionale per concentrarsi poi sul territorio abruzzese, argomento a cui hanno preso parte anche l’assessore regionale alle politiche sociali Pietro Quaresimale e il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia. Tra le tante battaglie quella a cui punta la Locatelli in modo particolare è l’eliminazione delle visite di rivedibilità: «Dopo la certificazione di invalidità non è possibile che una persona debba presentarsi di nuovo di fronte alle commissioni, perché è umiliante per chi ha una disabilità». Battaglie, idee, obiettivi che il ministro porterà al G7, «sarà un evento storico perché il G7 si tiene da 70 anni e questo del 2024 è il primo sull’inclusione e la disabilità. Significa che stiamo facendo qualche passo avanti ma se ci pensate è assurdo che dopo così tanti anni si sia pensato a questo».
E per quanto riguarda l’Abruzzo la Locatelli ha trovato le porte aperte dell’assessore Quaresimale che ha condiviso quotidianamente con lei molti dei progetti portati avanti: «L’Abruzzo è un territorio ricco di opportunità e ogni volta che vengo qui mi stupisco di quanto sia importante l’associazionismo e di quanti progetti vengano realizzati. Ho visto dei passi avanti anche per quanto riguarda l’autismo, il dopo di noi, il caregiver, ho visto realizzare progetti che includono sociale e cultura. L’importante è non fermarsi e andare sempre oltre perché sì, stiamo andando avanti, ma non siamo ancora arrivati». Per il ministro c’è da lavorare soprattutto sull’accessibilità universale, sulle terapie, e in particolare sul dopo di noi su cui prevedono una riforma della norma dalla cabina di regia nazionale. «Ci sono difficoltà diffuse ma anche elementi che valorizzano tutti i nostri territori e certamente un grazie va anche al lavoro importante delle istituzioni», ha concluso il ministro.