D’Amico: «La capacità imprenditoriale di quest’area è un valore aggiunto per tutto l’Abruzzo»
VAL VIBRATA – Il candidato a presidente della regione Abruzzo Luciano DA’Amico ha incontrato imprenditori, dirigenti, lavoratrici e lavoratori, di aziende dell’area centrale della Val Vibrata accompagnato dal consigliere regionale Dino Pepe. Il tour di visite ha toccato il Maglificio Gran Sasso a Sant’Egidio alla Vibrata, l’Idri ad Ancarano, la Mivv, la Freudenberg e la Sval a Sant’Omero, e hanno presenziato anche il sindaco di Sant’Egidio Elicio Romandini e il Sindaco di Sant’Omero Andrea Luzi. «Lo sviluppo, nel segno dell’innovazione e del rispetto dell’ambiente, è una caratteristica distintiva delle aziende che ho avuto il piacere di visitare oggi. Si tratta di realtà imprenditoriali che costituiscono punti di riferimento importanti per quanto concerne la competitività e la capacità di creare posti di lavoro nel nostro territorio».
«La capacità imprenditoriale di quest’area – prosegue D’Amico – è un importante valore aggiunto per tutta la regione Abruzzo. Gli spunti di riflessione che abbiamo raccolto oggi, in occasione del confronto con queste realtà produttive, sono significativi e interessanti. Affrontare con impegno il tema del lavoro per noi sarà prioritario. È necessario che la Regione metta in campo una strategia chiara e una programmazione efficace per creare nuovi posti di lavoro, all’insegna della stabilità, della sicurezza e del contrasto al lavoro povero. La qualità e la rilevanza degli insediamenti produttivi della Val Vibrata ci ricordano anche quanto sia importante che la Regione Abruzzo svolga un ruolo di regia dello sviluppo, che in questi anni è totalmente mancato. E’ molto indicativo, purtroppo, che nessuno dell’amministrazione regionale uscente, per esempio, abbia mai proposto una riflessione sulla fase di transizione della manifattura, nonostante quest’ultima rappresenti nel nostro territorio una realtà importantissima, che per troppi anni è stata abbandonata a se stessa in un ruolo di marginalità, che non rende merito alla nostra storia».