Circa 1500 le persone presente nella serata di ieri a Villa Bianca
TERAMO – Un vero e proprio bagno di folla ieri sera a Villa Bianca per l’inaugurazione della campagna elettorale di Sandro Mariani in corsa per le elezioni regionali del 10 marzo. Si sono contate circa 1500 persone riunite per ascoltare il consigliere uscente e il candidato a presidente Luciano D’Amico. «È stata un’iniziativa con una partecipazione oltre ogni nostra aspettativa – ha sottolineato Sandro Mariani – questo è il risultato tangibile di tanti anni passati al fianco delle persone, con disponibilità all’ascolto e ad affrontare i problemi della gente comune, sempre con serietà e sapendo anche dire di no quando le cose non sono risolvibili».
«Oggi più che mai abbiamo bisogno di una presa di coscienza collettiva, di tornare ad essere noi i padroni del nostro futuro con un candidato Presidente capace di avere una visione importante di sviluppo e rilancio per questa regione» ha ribadito Sandro Mariani, «Il motivo principale di questo rinnovato impegno è mia figlia piccola: è in lei che vedo i volti di tanti giovanissimi abruzzesi che tra vent’anni, se avremo sbagliato oggi a indirizzare lo sviluppo della nostra regione, per immaginare il loro futuro saranno costretti a pensarlo fuori, lontano da questa terra».
Tantissime le presenze, sia di elettori che di amministratori locali oltre ai vertici provinciali e regionali del Pd al completo. Sul palco sono saliti il candidato Governatore Luciano D’Amico, l’Onorevole Luciano D’Alfonso, il Senatore Michele Fina, il Segretario Regionale del Partito Democratico Daniele Marinelli e la candidata Consigliere del PD Francesca Nardoni. A moderare la serata la simpatia di Germano D’Aurelio, in arte Nduccio.
«Ovviamente questa serata è solo un punto di partenza – ha concluso Sandro Mariani – ora dovremo fare tutti la nostra parte per ridare valore e dignità alla nostra provincia e per dare al nostro amato Abruzzo una guida capace, qualificata e che non permetta più, come fatto da Marsilio, che la nostra regione sia subalterna a Roma e alle “logiche predatorie” di partito: quella persona è Luciano D’Amico».