Procedono gli interventi di riqualificazione di tutta la zona di Villa Del Fuoco
PESCARA – “Tre persone sono state identificate e poi denunciate dalla polizia locale di Pescara che le ha rintracciate nell’area di proprietà della famiglia Clerico, in via Tavo, dove è in corso un intervento di bonifica. I tre sono stati fermati dentro una sorta di baracca allestita su quel terreno e sono stati denunciati per invasione di terreni e edifici. L’area è stata ripulita”. Ad annunciare l’esito dell’operazione della polizia locale è il sindaco di Pescara Carlo Masci che sottolinea l’importanza di questo intervento nell’ambito di una strategia ben più ampia di riqualificazione di Villa del fuoco che comprende non solo l’abbattimento del Ferro di Cavallo e di tre palazzi in via Lago di Borgiano ma anche la realizzazione della strada pendolo e la soluzione di un problema annoso che riguarda proprio quest’area privata, diventata rifugio di tossicodipendenti. “C’è un’ordinanza del Comune che prevede la bonifica del terreno, spiega Masci. E oggi, durante l’intervento disposto dalla proprietà, è emerso che in quella sorta di baracca c’erano delle persone per cui è stato chiesto l’intervento della polizia locale, coordinata dal comandante Danilo Palestini, che è intervenuta con due pattuglie. Sono stati rintracciati tre individui che occupavano abusivamente l’area dopo aver danneggiato la recinzione e sono stati segnalati all’autorità giudiziaria. La baracca che occupavano, con tre letti e un angolo cucina, è stata smantellata dalla proprietà. Il via vai a cui si assiste in quel punto, con tutto ciò che comporta in termini di spaccio, e quel bivacco continuo nell’area Clerico non sono più ammissibili, essendo sinonimo di marginalità, degrado e disagio. Dal nostro insediamento, conclude Masci, abbiamo detto che vogliamo cambiare l’immagine di Villa del fuoco e, un passo per volta, con una serie di interventi, stiamo andando in quella direzione, anche con operazioni come questa e con la bonifica di quell’area privata, imposta dal Comune”.