Due appuntamenti per approfondire il dramma dell’olocausto, con un focus sulla questione odierna della guerra tra Israele e Hamas
PESCARA – Nel corso dell’evento “Shoah-Memoria 2024: il passato è tra noi” con cui il Comune di Pescara ha inteso rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto in occasione del “Giorno della Memoria”, ricorrenza internazionale che il 27 gennaio in tutto il mondo è dedicata alla commemorazione di chi pagò con la vita la degenerazione nazista, il prefetto di Pescara Flavio Ferdani ha consegnato una medaglia ai familiari di Nicola Scarinci originario di Ortona e residente in provincia di Pescara che da militare, durante l’ultimo conflitto mondiale, fu deportato ed internato nei campi di lavoro forzato dei lager nazisti. ‘La concessione della medaglia d’onore oggi ai familiari del signor Scarinci credo che sia un atto estremamente importante perché rende onore a chi ha sacrificato la propria vita attraverso la legittimazione della Repubblica Italiana. Quindi un momento di riconoscimento per la persona che ha sacrificato la propria vita nei confronti di persone che hanno usato la violenza come arma nei suoi confronti”. Così il prefetto di Pescara che ha poi aggiunto: “Io credo che l’attuale contesto internazionale debba assolutamente rafforzarci nell’idea che la memoria è un dovere ma anche un valore di umanità che dobbiamo assolutamente coltivare, tramandare alle giovani generazioni, per creare una società che costruisca sempre di più il virus e gli anticorpi contro la violenza”. Lisa Palmieri-Billig, rappresentante dell’American Jewish Committee, giornalista vaticanista e cittadina onoraria di Pescara, ha approfondito gli orrori dell’olocausto, con un focus anche sulla situazione odierna nella guerra tra Israele e Hamas:”È una giornata particolare anche nel contesto internazionale e mi troverò a dover collegare quello che è la memoria della Shoa e quello che sta succedendo oggi. C’è molta disinformazione su quello che sta accadendo e che è un trauma per israeliani, palestinesi, per tutti ma che è iniziato con un trauma per gli israeliani che come ebrei sono stati attaccati nelle loro case all’improvviso come è successo tanti anni fa. Ricordiamo la Shoa come programma di sterminio di massa scientificamente programmato e gli ebrei all’epoca erano soli in tutti i Paesi. Oggi hanno una casa, uno Stato e questo Stato è minacciato di essere sterminati come dice Hamas”. Prosegue, poi, Palmieri-Billig:””Ci piange il cuore per tutti i morti che ci sono oggi, speriamo che ci sarà la pace, ma questo nemico che non è il popolo palestinese ma l’organizzazione di Hamas organizzazione islamista che non vuole due Stati ma uno Stato solo dal fiume al mare. Oggi bisogna liberare il popolo palestinese da questa minaccia, ma anche il popolo di Israele che ha dovuto rispondere e ora bisogna trovare una soluzione diplomatica per assicurare la sopravvivenza del popolo ebraico oggi in Israele”.