L’assessore Di Bonaventura inaugura la sede per le regionali: nessuno della giunta per lui

22 Gennaio 2024
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L'inaugurazione della sede elettorale di Valdo Di Bonaventura

Di Bonaventura: «Il nostro obiettivo deve essere quello di far vincere D’Amico, anche se forse qualcuno se ne dimentica»

TERAMO – Valdo Di Bonaventura, assessore al comune di Teramo, ha inaugurato nella serata di ieri la sede elettorale in Teramo centro. Inizia così la sua corsa verso la regione Abruzzo come candidato di Azione, a cui ha aderito poche settimane fa. «Questa sede sarà punto di ritrovo, di dialogo con i cittadini», ha dichiarato Di Bonaventura, «Voglio che le persone si sentano libere di venire qui e di trovarmi per poterci confrontare su tutto ciò che non va nella nostra città».

Presenti al suo fianco per il taglio del nastro, l’onorevole Giulio Sottanelli, il segretario provinciale di Azione Alessio D’Egidio, l’amico e collega di maggioranza Simone Mistichelli. Pochi i nomi istituzionali perché l’ingresso di Di Bonaventura in Azione e la sua scelta di candidarsi hanno destato non pochi fastidi all’interno della giunta D’Alberto. E mentre all’inaugurazione della sede dell’altro candidato per D’Amico, Giovanni Cavallari, era presente gran parte della maggioranza, nessuno si è presentato ieri sera nella sede di Di Bonaventura. L’entrata in Azione ha portato con sé non poche problematiche, considerando che nel consiglio comunale di Teramo Azione siede tra i banchi dell’opposizione proprio nella figura del segretario provinciale D’Egidio. E vanta ora allo stesso tempo l’assessore Di Bonaventura in maggioranza. Dinamiche che non sono state particolarmente apprezzate dal sindaco la cui assenza potrebbe significare un netto allontanamento dalla giunta se il candidato Azionista non dovesse riuscire a vincere le regionali.

Nella sua inaugurazione Di Bonaventura ha poi toccato temi importanti come la sanità, la fuga dei giovani, la ricostruzione, le opere pubbliche: «Sento gli slogan “continuiamo a crescere” ma mi chiedo cosa sia cresciuto in questi anni a parte le liste d’attesa e i soldi date ad associazioni che esistono in realtà solo sulla carta».

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