Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale si esprime sulla vicenda dell’acquisizione dell’ex asilo Peter Pan da parte della Asl 02
CHIETI – “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, recita un antico proverbio che calza a pennello per la vicenda che riguarda il destino dell’ex asilo nido Peter Pan di Chieti scalo rispetto alla quale la Giunta Ferrara, con arroganza, mantiene una posizione incomprensibile”. Ad esprimersi è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo.
“Il sindaco e i suoi continuano infatti a mestare nel torbido sul mancato trasferimento della struttura alla Asl di Chieti per la realizzazione del distretto sanitario – continua Febbo -. Ferrara, in evidente difficoltà, si spinge ad attribuire al direttore generale Schael le responsabilità dei malesseri e delle problematiche che riguardano la sanità italiana in generale, non solo quella teatina, senza però dare risposte sull’ultima diffida della Asl.
L’assessore non eletto Stella, dal canto suo, continua con le solite litanie ostentando ragioni che restano incomprensibili e non hanno né capo né coda. Piuttosto lo invito a seguire qualche lezione di diritto privato e commerciale così magari potrebbe comprendere che il contratto non può essere sottoscritto in quanto il Comune, a oggi, non è il proprietario del terreno sul quale sorge l’immobile.
Si attivi poi per evitare ancora figuracce dopo quelle incassate dalla sua maggioranza Pd-M5S in Consiglio comunale dove, per due volte, la delibera in questione è stata ritirata (dalla maggioranza) e dopo 8 mesi siamo ancora in attesa della versione definitiva.
Ci auguriamo che questa macroscopica incapacità amministrativa non determini la perdita di un finanziamento così importante, oltre alla mancata realizzazione di una struttura vitale per la parte bassa della Città per la quale siamo ancora in attesa degli uffici demografici e del posto di polizia locale da insediare nei locali della delegazione in Piazza Carafa.
Altre parole al vento e promesse – conclude Febbo – che muovono i primi passi in campagna elettorale ma che, nonostante vengano rinnovate periodicamente, non sono mai state mantenute”.