A Pescara è stato eseguito il primo intervento di tracheotomia su un bambino di 6 mesi

9 Gennaio 2024
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Un grande successo per la ASL pescarese, per un’operazione delicata e che non era mai stata eseguita

PESCARA – Grande soddisfazione e un sospiro di sollievo, da parte della ASL di Pescara, per il riuscitissimo intervento di tracheotomia eseguito su un bambino di 6 mesi. Il lattante necessitava di questa operazione, a causa di un’insufficienza respiratoria cronica da broncodisplasia. L’Intervento è stato eseguito, per la prima volta nella ASL, dall’Equipe di Otorinolaringoiatria guidata dal dottor Claudio Caporale e dagli anestesisti Maria Rizzi ed Angela Lannutti. Il bambino, nato prematuro, proveniva da un’altra regione e le problematiche relative alla nascita prima della scadenza naturale, lo hanno costretto all’intervento. “Il piccolo – dichiara la dr.ssa Susanna Di Valerio, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale che ha accolto il paziente – è stato trasferito presso il nostro reparto con l’obiettivo di essere sottoposto ad intervento chirurgico di tracheotomia ed intervento chirurgico, per il posizionamento della Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG), effettuato dai colleghi della chirurgia pediatrica (guidati dal Prof. Gabriele Lisi). Tali procedure hanno permesso una più semplice assistenza respiratoria per tutti coloro che assistono il bambino e la PEG permetterà la domiciliazione dello stesso, garantendo un’adeguata nutrizione”. L’intervento di tracheotomia nei pazienti pediatrici rappresenta un ulteriore passo avanti nella gestione di pazienti fragili che accedono alle cure offerte dalla ASL di Pescara, nelle varie discipline. “Poter gestire il paziente pediatrico a 360 gradi rappresenta un obiettivo da perseguire, viste le competenze e professionalità presenti nel nostro Presidio Ospedaliero – continua la dr.ssa Di Valerio – inoltre la presa in carico della cura in toto del paziente pediatrico rappresenta una grande opportunità per tutte le famiglie dei neonati e bambini fragili che già attraversano momenti difficili legati alla loro patologia a cui a volte si somma il disagio del trasferimento presso nosocomi di altre regioni. Speriamo di poter ridurre sempre di più questa necessità”.

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