Rete scolastica regionale, a Teramo e Atri arrivano nuovi indirizzi di studio

5 Gennaio 2024
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Ridisegnata la rete scolastica regionale

Quaresimale: «La proposta è stata disegnata seguendo i flussi demografici per contrastare lo spopolamento delle aree interne»

TERAMO – La nuova rete scolastica approvata dalla Giunta regionale per il 2024/2025 prevede novità anche sul territorio provinciale di Teramo, seguendo le linee guida ministeriali che hanno innalzato i parametri numerici per l’autonomia degli istituti scolastici e cancellato l’istituto della reggenza delle direzioni scolastiche, con il conseguente accorpamento degli uffici amministrativi. La proposta di piano è stata presentata dall’assessore all’istruzione, Pietro Quaresimale, che sottolinea come il numero degli accorpamenti sia inferiore rispetto agli 11 previsti dal Ministero e soprattutto riguardi i soli uffici amministrativi, senza alcuna previsione alle scuole stesse. Il piano di dimensionamento scolastico segue soprattutto i flussi demografici, che continuano a vedere senza inversione di rotta lo spopolamento delle aree interne.

Al liceo artistico per il Design “F. A. Grue” di Castelli, che mantiene l’autonomia, è stato affidato il titolo di “indirizzo raro”, poiché depositario della tradizione ceramica castellana che attribuisce lustro alla Regione Abruzzo in tutto il mondo. Per quanto riguarda invece il comune di Teramo, è prevista per il biennio 24/25 l’attivazione del nuovo indirizzo di studio “Istituto Tecnico Tecnologico Chimica, Materiale e Biotecnologie”. Infine ad Atri nascerà il nuovo indirizzo di studio “Servizi Culturali e dello Spettacolo”e sarà istituita l’articolazione “Gestione del Territorio” nell’ambito dell’Indirizzo Tecnico di “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”.

«Il nuovo piano di dimensionamento – ha detto Quaresimale – ha cercato di sintetizzare, per quanto possibile, le esigenze e le istanze dei singoli territori. È, comunque, importante sottolineare che il piano ha ridotto a 7 le direzioni accorpate a differenza di quanto ipotizzato dalle simulazioni del Ministero che avevano previsto 11 accorpamenti. È importante inoltre sottolineare che non vengono soppresse scuole, ma gli interventi riguardano unicamente le direzioni e gli uffici amministrativi delle scuole stesse, per cui i servizi d’istruzione e scolastici sul territorio rimangono inalterati».

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