Meloni su concessioni balneari: “L’appello di Mattarella non rimarrà inascoltato. Va evitata procedura di infrazione”

4 Gennaio 2024
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La Premier, nel corso della conferenza stampa di questa mattina, ha toccato il tema delle concessioni balneari. “Obiettivo del governo è una norma di riordino per dare certezza agli operatori e agli enti”

ROMA – Va “evitata la procedura di infrazione” e anche “il caos normativo”. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni promette che sulla questione dei balneari “l’appello del Presidente Mattarella non resterà inascoltato e su questo occorrerà valutare nei prossimi giorni con i partiti della maggioranza e con i ministri interessatì l’opportunità di interventi chiarificatori sulla materia”. 

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, tenutasi presso l’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, la Presidente Meloni ha richiamato la necessità urgente di riordinare la questione delle concessioni. Entro il 16 gennaio a Bruxelles attendono la risposta dell’esecutivo Meloni, altrimenti potrebbe scattare la fase successiva della procedura di infrazione. A fine anno molti sindaci dei Comuni costieri hanno prorogato le concessioni per tutto il 2024, proprio mentre il Presidente Mattarella scriveva a Giorgia Meloni e ai presidenti di Camera e Senato sottolineando la necessità di intervenire velocemente su questo ambito. 

Sui balneari la Premier ha quindi ricordato che è stata fatta la mappatura delle coste per valutare la scarsità del bene e che ci sarà un confronto con la Commissione europea. “È stato fatto un lavoro serio e ora l’obiettivo del governo è una norma di riordino – ha spiegato la Premier – che ci consenta di sistemare la giungla di interventi e pronunciamenti per dare certezza sia agli operatori che agli enti che devono applicare le norme”.

Un tema caldissimo, con la Commissione Ue che, per mezzo di un suo portavoce, fa sapere che “analizzerà attentamente” il disegno di legge sulla concorrenza adottato dall’Italia “nella prospettiva del settore degli ambulanti così come in quella delle concessioni balneari” e “porterà avanti il dialogo bilaterale su questi due temi con le autorità italiane”. Il portavoce della Commissione è tornato poi sul dossier delle concessioni balneari ricordando innanzi tutto che quando l’utilizzo di una risorsa “scarsa” come le spiagge è soggetta ad autorizzazione “tutte le parti interessare alla fornitura di servizi, sia nel presente che nel futuro, devono avere la possibilità di competere” per averne accesso.
Alla luce di queste premesse, “gli Stati membri – osserva ancora la Commissione – hanno l’obbligo di assicurare che autorizzazioni in numero limitato siano assegnate per un periodo di tempo circoscritto e attraverso una procedura di selezione pubblica e aperta basata aperta su criteri non discriminatori, trasparenti e obiettivi”.


Lo scorso 16 novembre, va ricordato, la Commissione ha adottato un parere motivato, seconda tappa della procedura d’infrazione aperta contro l’Italia per il sistema delle concessioni balneari chiedendo a Roma di rispondere entro due mesi. Una decisione, si ricorda a Bruxelles, che comunque “non pregiudica la prosecuzione dei contatti con le autorità italiane per trovare rapidamente una soluzione”. 

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